Sinistra Italiana si oppone al G7 e rilancia l’Onu

 
 

Si riunirà dal 13 al 15 di Marzo a Verona e a Trento la sessione dedicata a Industria,
Tecnologia e Digitale del G7, il Gruppo dei 7 Paesi occidentali più industrializzati del
mondo. Comprende stabilmente Canada, Francia, Germania, Giappone , Italia, Regno
Unito, Stai Uniti. Ha escluso dopo un breve periodo la Russia non ha mai aperto agli altri
grandi del Sud Globale come Cina, Brasile, India.

E’ un organismo senza responsabilità e obblighi, senza procedure democratiche, che
rappresenta una quota minoritaria della popolazione mondiale ma esercita il dominio
economico e militare. Il G7 ha nei fatti esautorato e condizionato l’Onu, lo strumento
democratico e rappresentativo che il mondo si è dato all’uscita della guerra mondiale.
Per sua natura non ha sede, presidenza e strutture fisse, ma si auto riproduce di anno in anno con mandati temporali. Oggi si conferma come strumento per esercitare il dominio dei grandi paesi occidentali e delle multinazionali, sulle politiche economiche, sul
commercio e il controllo delle tecnologie.
L’esclusione degli Stati non direttamente assimilabili alla tradizione neocoloniale
anglosassone o ad essa subalterni, gli accordi politici, di fatto vincolanti, hanno predefinito
posizioni e scelte dell’assemblea dell’Onu e del Consiglio di Sicurezza.

La difesa di interessi di parte è chiara nel silenzio su conflitti gestiti dalla Nato o
direttamente dagli Stati Uniti e fa coppia con l’intervento diretto nella vicenda Ucraina o
l’atteggiamento di equidistanza nel massacro del popolo palestinese.

Oggi il G7 sta operando per contenere la crescita e il ruolo politico dei paesi del Sud
Globale con interventi diretti per limitare le conoscenze, la ricerca e le quote di mercato
dei paesi che sono in grado di competere con l’egemonia Statunitense.

L’obbiettivo, non celato, è l’isolamento e la sconfitta economica della Cina vero competitor sul piano della ricerca, della tecnologia e del commercio. Una sconfitta che è progettata sul piano del contenimento territoriale e del conflitto militare con l’estensione della Nato nell’area del pacifico orientale.

Nella Sessione Veronese del G7 si ripropone la questione del controllo della produzione
civile e militare ad alto contenuto di tecnologia. Sulla questione dei semiconduttori, chips, elementi essenziali per la produzione di automobili e dei Droni si gioca il dominio economico e militare dei prossimi anni.

Il programma del G7 di Verona riconferma la centralità della questione. “Prioritario è
altresì il rafforzamento della sicurezza e della sostenibilità delle catene di approvvigionamento dei semiconduttori e delle materie prime critiche , anche al fine di
ridurre la dipendenza da paesi terzi “.

E’ il ruolo di strumento servile del Potere Americano svolto storicamente dal G7 e ancor
più aggravato dalla politica imperiale definita dall’America e accettata supinamente
dall’Europa in una accelerazione della crisi economica e politica che sta trascinando il
mondo in un conflitto sempre più pericoloso e esteso.

In questa prospettiva è la nostra opposizione al G7 e alle sue politiche. Va confermata
l’ipotesi di un modello economico e politico multipolare che in un sistema economico
equilibrato e rispettoso di ambiente e risorse si proponga come alternativa reale al dominio
del modello Occidentale.

Va riaffermata la centralità di una Onu rafforzata e qualificata dal punto di vista della
democrazia e dei criteri di partecipazione e ricostruito un rapporto di uguaglianza e
condivisione con tutti i paesi del Sud Mondiale vittime, nella storia recente, delle politiche coloniali dell’Occidente.

Sinistra Italiana Verona

 
 

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