Una serata con Schumann: concerto al Ristori con l’orchestra Des Camp-Elysées e Alexander Lonquich

 
 

Sabato 3 marzo, al Ristori, sesto concerto della stagione: un appuntamento in esclusiva per il teatro veronese, con l’Orchestra Des Camp-Elysées di Parigi diretta da Philippe Herreweghe in un programma interamente dedicato a Robert Schumann eseguito su strumenti originali dell’epoca. Solista ospite sarà Alexander Lonquich che, per l’occasione, suonerà su un pianoforte Blüthner costruito nel 1856.

Di Schumann verrà eseguito il Concerto per pianoforte e orchestra in la min. Op. 54 e la Terza Sinfonia Op. 97 “Renana”. L’accordatura usata sarà particolare: invece del moderno LA a 440hz (che ormai è diventato 442hz) sarà usato un LA più basso a 438hz, che era quello usato negli anni in cui visse il compositore tedesco.

L’Orchestre des Champs-Élysées, creata nel 1991 su iniziativa congiunta di Alain Durel (direttore del Théâtre des Champs-Élysées) e di Philippe Herreweghe, incentra la propria attività su un repertorio che spazia dalla metà del diciottesimo fino all’inizio del ventesimo secolo (Haydn-Mahler), suonando su strumenti d’epoca.

Alexander Lonquich, pianista, balza alla ribalta nel 1977 quando vince il primo premio al concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei. La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista. Un importante ruolo lo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera:  Lonquich, infatti, ha avuto modo di collaborare con artisti come Christian Tetzlaff, Nicolas Altstaedt, Vilde Frang, Joshua Bell, Steven Isserlis, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Carolin Widmann, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger, Frank Peter Zimmermann; ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or”, il “Premio Abbiati” e il “Premio Edison” in Olanda.

Philippe Herreweghe è nato a Gand, città nella quale ha frequentato sia l’università sia il conservatorio in cui ha avuto come maestro Marcel Gazelle. È stato in quegli anni che si è esibito per le prime volte come direttore d’orchestra per poi fondare, nel 1970, il Collegium Vocale Gent. Accortisi della sue potenzialità innovative, Nikolaus Harnoncourt e Gustav Leonhardt lo hanno invitato a prendere parte alle registrazioni delle “Cantate” complete di J. S. Bach. Ha ricevuto numerosi premi a livello europeo per l’impegno e l’inventiva dimostrati in campo artistico. Nel 1990 è stato nominato “Personaggio musicale dell’anno”; nel 1993, insieme al Collegium Vocale Gent, ha ricevuto la nomina di “Ambasciatore Culturale delle Fiandre”. L’anno successivo gli è stato assegnato il riconoscimento dell’ordine belga di “Ufficiale delle Arti e delle Lettere” e, nel 1997, è divenuto dottore honoris causa all’Università Cattolica di Louvain. Nel 2003 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Legion d’Onore della Repubblica Francese. Nel 2010 ha ricevuto la Bach-Medaille dalla città di Lipsia in quanto interprete di valore assoluto delle musiche di Bach.

 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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