Primo Premio a Lucia Beltrame Menini

 
 

Lucia Beltrame Menini, la nota poetessa veronese, nella 30^ edizione del Premio “Raise” di Arquà Polesine (RO) si aggiudica il primo premio con la poesia in dialetto “Bando!”

Questa la motivazione per l’assegnazione del premio: “Bando! Parola magica, infantile, a fermare il tempo bloccando il gioco. Parola con cui si pensa di riconquistarsi la vita. Un’intuizione essenziale muove la lirica articolata nel tempo tra l’infanzia e la vecchiaia, dove “Bando!” rivela come di tutta la sua magia non sia rimasto che un inutile, disincantato, ripetuto, disperato “se podesse”.

Questa la poesia vincitrice:

BANDO!

Ancó go in mente na roba strana:

con du sasseti e na caranpana

catarme in corte de le scole vece,

sentirme butina d’on tenpo felice

có se diséa co ’l zugo a metà: bando!

Cussì se podéa tirar on po’ el fià.

Viola la facia, destruta e sudà,

me mama che ziga:

“Dài, férmete on poco,

diman de matina te si za malà!”

Ah, se podesse dir bando ancora,

bando a i pensieri, bando a i mestieri

queli de ancó e queli de ieri,

fermar el tenpo che roba la vita,

vìvar serena sti ultimi ani

parché lo sò che vien presto sera!

Podesse dir bando a sto treno 

che core, zugando con mi… 

e alzare al celo la me bandiera

par dire a la fine: “Vitoria vera!”

BANDO!

Oggi mi frulla in mente una cosa strana: / con due scheggette e una caranpana / trovarmi nel cortile delle scuole vecchie, / sentirmi bambina d’un tempo felice / quando si diceva a metà gioco: bando! // Così si poteva respirare un po’. / Paonazzo il viso, distrutto e sudato, / mia mamma che mi urla: /

“Dai, fermati un poco, / domani mattina sei già ammalata!” // Ah, se potessi dire bando ancora, / bando ai pensieri, bando agli impegni / quelli di oggi e quelli di ieri, / fermare il tempo che logora la vita, / vivere serenamente questi ultimi anni / perché lo so che giunge presto il tramonto! // Potessi dire bando a questo treno / che corre, giocando con me… / e alzare al cielo la mia bandiera / per dire alla fine: “Vittoria piena!”

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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