La vendita di Palazzo Verità Montanari  è compromessa: addio ai fondi per l’arsenale

 
 

“La Soprintendenza, sull’autorizzazione richiesta dal comune per la vendita di Palazzo Verità Montanari, necessaria a recuperare il denaro che servirebbe a sistemare l’arsenale, ha ribadito, con nota del 19.1.2021, che deve essere garantita la fruizione pubblica del bene in continuità con l’utilizzo che ne è stato fatto fino ad oggi. La maggioranza, attualmente, non ha riscontrato tale nota”.

Adirlo Marta Vanzetto, capogruppo in consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle.

“Il comune – precisa – il 3 dicembre 2020 ha indicato quali possibili destinazioni  del palazzo in questione  quella “residenziale, commerciale e direzionale…”confermate anche in commissione urbanistica.

Le ipotesi prospettate mirerebbero a vendere  il palazzo, dove attualmente ha sede l’accademia delle belle arti, per realizzarvi un albergo o un centro direzionale ( per esempio una banca) e non vorremmo pensare che per far passare l’idea di fruizione pubblica venisse semplicemente allestita una stanza del palazzo a mostra temporanea o presentate ipotesi simili.

Ovviamente nessun privato investirebbe milioni  nell’acquistare un palazzo la cui destinazione economica non fosse chiara e, infatti, il comune propone di di blindare l’uso residenziale, commerciale e  direzionale con una variante urbanistica. 

A prescindere dai desiderata dell’assessore Segala e della maggioranza rispetto alle sorti di Palazzo Montanari, la Soprintendenza ha chiesto al comune di specificare in modo dettagliato e non generico le modalità di fruizione pubblica che devono essere in continuità con l’utilizzo fatto fino ad oggi.

Questa vicenda, peraltro, fa affondare definitivamente le promesse e la propaganda di Sboarina e dell’assessore Segala sull’arsenale. Non ci sono i fondi per realizzare il sogno dei cittadini di riqualificare l’Arsenale perché i tentativi della maggioranza di fare cassa con altri beni pubblici, rendendoli alberghi o banche, vengono rispediti al mittente dalla Soprintendenza”. 

 
 

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