La Procura archivia le indagini su Croce. Furono Idi di Marzo?

 
 

Lo scorso nove marzo la cacciata di Michele Croce da Presidente di Agsm sconquassò la politica veronese, accendendo un faro sul suo operato, e ponendolo al centro di gogne mediatiche e chiacchiericci fitti fitti che ne misero in dubbio la governance in seno all’Azienda di Lungadige Galtarossa.

La revoca, benedetta dal Sindaco Sboarina su sfiducia formale del Cda e alimentata dalle stilettate dell’Avvocato Bellazzi, declinò il lavoro svolto da Croce in AGSM a materia di controllo per gli organi inquirenti che, su segnalazione dell’ex Sindaco Flavio Tosi, aprirono un fascicolo di indagini sulla liceità delle sue azioni.

Da allora sono passati otto mesi, e la storia racconta della nuova presidenza Finocchiaro e della mistificazione della precedente gestione, quella appunto di Croce, rilevata dalla lettura dell’atto della procura di Verona, che per mano del Pubblico Ministero dott.ssa Zanotti, archivia i tre filoni di inchiesta relativi alla vicenda della nomina dell’Avv. Daniela Ambrosi a Direttore Generale; ai corrispettivi erogati in modo ritenuto illecito ad un legale di fiducia del Presidente Michele Croce; agli incarichi affidati in modo ritenuto illecito ad un soggetto da parte della controllata AMIA.

Nelle motivazioni del PM Zanotti, si richiama l’operato di Michele Croce orientato secondo principi di trasparenza, conformità, valorizzazione delle risorse interne e scrupolo professionale.

Il PM, che rigetta gli esposti e ne chiede l’immediata archiviazione, apre così una voragine politica in seno alla rimozione dell’ex Presidente Michele Croce. Di fatto, con la pronuncia della Procura, vengono meno i dubbi del vecchio Cda (che è il medesimo odierno con l’unica defezione del dimissionario Maurizio Giletto) e la stessa revoca del Sindaco Federico Sboarina, su cui pendono ora ombre di azioni strumentali e politicamente scorrette.

In ogni caso, l’atto del Pubblico Ministero Zanotti è una cannonata contro l’amministrazione che fa capo al Sindaco Federico Sboarina, in un delicato momento storico per AGSM, alla vigilia dell’entrata del mercato libero, un attimo prima che vengano concretizzate operazioni di fusione tra la partecipata veronese e altre realtà similari. Per un’azienda il cui futuro si deve giocare con lucidità di intervento, un vero guaio.

 
 

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