La malattia di Parkinson e il comportamento alimentare

 
 

Prosegue il ciclo di incontri formativi e informativi promossi dall’Unione Parkinsoniani Verona per aiutare i pazienti e sensibilizzare i familiari sulle problematiche correlate alla malattia di Parkinson.

Sabato prossimo, alle ore 10, presso la Sala Vecchioni del Policlinico di Borgo Roma, si discuterà del comportamento alimentare.

«Recenti studi hanno evidenziato una stretta correlazione tra alimentazione, sistema nervoso centrale e sistema intestinale», anticipa il dott. Gianluigi Veronesi, presidente dell’Unione. Il Parkinson, come le altre affezioni neurodegenerative, ha un impatto notevole sullo stile di vita delle persone che ne sono colpite e che devono imparare a impostare correttamente la proprie abitudini alimentari.

«Per capire la genesi della malattia è importante inoltre considerare i possibili fattori che contribuiscono ai processi di invecchiamento», spiega la dott.ssa Laura Bertolasi della Clinica Neurologica Universitaria. I cambiamenti legati all’età sembrano infatti influenzare l’insorgenza e la progressione dei disturbi neurodegenerativi. «Si ritiene che il meccanismo principale alla base della patologia sia il processo infiammatorio cronico caratterizzato da uno squilibrio di meccanismi pro e anti infiammatori che è stato riconosciuto come operativo in diverse malattie correlate all’età», evidenzia la neurologa.

In mancanza di un’adeguata risposta antinfiammatoria, nel parkinsoniano l’infiammazione si propaga sia a livello locale che sistemico. «Data questa prospettiva, possono essere immaginati nuovi trattamenti del Parkinson che puntano strategicamente a esercitare effetti ormonali per sostenere risposte anti-infiammatorie nel tentativo di modulare l’influenza infiammatoria del microbiota intestinale», conclude Bertolasi.

 
 

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