Incontro “Verona e il riconoscimento di patrimonio mondiale Unesco”

 
 

Proseguono gli incontri organizzati dall’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona dedicati agli studi sul territorio veronese in chiave interdisciplinare.

L’intento del ciclo di incontri è di mettere a confronto i protagonisti e gli esempi di una lunga e significativa tradizione di studi con le prospettive aperte dall’uso di nuovi mezzi di comunicazione, ma soprattutto di offrire una riflessione sul ruolo che possono avere le ricerche attorno all’eredità culturale del territorio veronese, sia sul piano della crescita culturale e nella definizione dell’identità di comunità locali sia su quello di promozione di attività economiche e di supporto alla programmazione amministrativa.

Il prossimo incontro, previsto per domani, giovedì 4 aprile, alle ore 16 nella sede dell’Accademia (via Leoncino, 6) punterà l’attenzione sul riconoscimento della città di Verona e delle sue mura a patrimonio mondiale Unesco e sulle conseguenti azioni realizzate e da mettere in camponel prossimo futuro. Con l’introduzione e la moderazione di Enrico Giardini, del giornale «L’Arena», dopo i saluti di Alberto Castaldini, assessore della Classe di scienze morali, storiche e filologiche dell’Accademia, interverranno l’assessora alla Cultura con delega Unesco del Comune di Verona, Marta Ugolini; Silvana Anna Bianchi, autrice di uno studio sulla candidatura e sul riconoscimento Unesco della città; Ettore Napione, responsabile dell’ufficio Unesco del Comune di Verona.Ugolini, Bianchi, Napione sono attualmente impegnati nella redazione del nuovo Piano di Gestione Unesco della città di Verona.

L’incontro potrà essere seguito anche in diretta streaming (https://youtu.be/UviFx5PZ9Rg).

Il riconoscimento Unesco è stato ottenuto da Verona nel 2000, raggiungendo un risultato diverso da quello inizialmente voluto, che puntava solo su anfiteatro e teatro romano. Spesso citato (anche se poco conosciutoper i suoi veri significati, che nulla hanno a che vedere con la “città dell’amore”), è motivo di orgoglio, di ulteriore visibilità e successo turistico, ma anche di responsabilità. La inserisce infatti nella World Heritage List che raccoglie i beni mondiali considerati di valore eccezionale e per questo bisognosi di attenzioni e tutele per garantirne la trasmissione alle generazioni future. 

Il concetto di fondo su cui si basa l’eccezionale valore universale Unesco comprende i caratteri di originalità e integrità, di efficace tutela e corretta gestione, oltre al soddisfacimento di almeno un criterio fra quelli indicati dal Centro del Patrimonio Mondiale.

Verona è stata promossa sulla base di due criteri, con queste motivazioni:

– «Per la sua struttura urbana e per la sua architettura, Verona è uno splendido esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti».

– «Verona rappresenta in modo eccezionale il concetto della città fortificata in più tappe caratteristico della storia europea».

Il riconoscimento riguarda tutta l’area racchiusa tra le mura magistrali e il Comune di Verona – in concerto con altri attori istituzionali –  ne è il soggetto referente per la gestione. Trattandosi di un’intera città, economicamente vivace e turisticamente molto attrattiva (oltre chestratificata nel tempo), e non solo di qualche sua singola parte di particolare pregio (come avviene a es. per il sito Unesco di Pisa), la gestione deve trovare un difficile equilibrio fra le quotidiane esigenze dello sviluppo economico-sociale e quelle della conservazione culturale richiesta dall’Unesco.

Il sistema Unesco non impone vincoli propri, ma prevede specifiche forme di controllo. Verona pur essendo stata oggetto di alcuni avvisi di criticità, non ha mai subito segnalazioni così gravi da essere sottoposta a verifiche ispettive (come ad es. Venezia).

Ha risposto ai monitoraggi obbligatori e sta completando la redazione del suo secondo Piano di gestione, lo strumento imposto dall’Unesco a tutti i siti per esporre e risolvere i loro bisogni e per valorizzare concretamente le opportunità, indicando linee di azione operative.

La marcatura forte dell’Unesco sul valore delle mura di Verona ha messo sotto i riflettori questa rilevanza problematica della città, perimetrata da una cinta magistrale lunga circa 11 km, nella quale sono distinguibili tracce medievali, veneziane e austriache. Solo con l’accordo del 2012 tra Agenzia del Demanio, Comune, Ministero dei Beni Culturali, Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici, è iniziato il passaggio patrimoniale di mura e bastioni dallo Stato al Comune.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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