I burattini di Nino Pozzo rivivono in Biblioteca Civica

 
 

I burattini di Nino Pozzo hanno trovato casa. Lo straordinario patrimonio del famoso burattinaio veronese, uno dei più importanti d’Italia e d’Europa e uno dei pochi a non essere andato perduto, trasloca dall’Arsenale alla Biblioteca Civica.

Qui, infatti, le 250 marionette firmate Pozza saranno conservate in alcune stanze riservate insieme agli oltre 200 fondali di carta e ai materiali che, nel 1923, diedero vita al Teatro Mondo Piccino, che Pozza portò nelle piazze, nelle scuole e nelle case veronesi ma anche in tutta Italia.

Un’arte e una ricchezza che hanno continuato a vivere anche dopo la scomparsa di Pozza, nel 1983. Da allora, i suoi burattini hanno continuato ad incantare e divertire grandi e piccini grazie alle mani e alle voci di Marco Campedelli, Antonio Fochesato e Daria Anfelli, che portano avanti l’opera del loro maestro.

E che domani torneranno in scena nello spettacolo  “La Fata Morgana”, che si terrà nella sala Nervi della Biblioteca Civica alle 17. Un evento aperto a tutta la cittadinanza, per riscoprire un’arte oggi poco diffusa ma capace di regalare divertimento, emozioni e spunti di riflessione.

Martedì 17 dicembre l’iniziativa sarà riproposta con “I Re Magi”, dove ancora una volta i burattini saranno portati in scena dai burattinai della Compagnia ‘Teatro Mondo Piccino’.

La nuova collocazione dei burattini Nino Pozzo nasce dall’esigenza di liberare gli spazi dell’Arsenale, interessati dai lavori di restauro. Nei mesi scorsi, l’Amministrazione ha accolto quindi la richiesta della Compagnia e dell’Università di Verona, impegnata in uno studio triennale sul patrimonio di Nino Pozzo e sulla ricostruzione di tutta la sua attività artistica.

Naturale la scelta di dedicare ad archivio e deposito alcuni spazi della Biblioteca Civica, per vocazione chiamata a valorizzare oltre che conservare il patrimonio culturale cittadino. Alcuni burattini sono anche in bella mostra sulle vetrate principali che danno su via Cappello, per incuriosire cittadini e turisti e invitarli a varcare la porta di ingresso. Di recente alcune statuette sono state restaurate dagli alunni dell’Accademia di Belle Arti.

 
 

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