Gennari: 25 liste per 10 candidati, ma la differenza è la qualità, non la quantità

 
 

Alessandro Gennari, candidato sindaco M5S, commenta l’affollamento in vista delle prossime elezioni: «Venticinque liste per dieci candidati sindaco? Praticamente mezza Verona è candidata da qualche parte, forse sperando in qualche contropartita. Come fa dalla sua fondazione, il Movimento 5 Stelle si presenta con una solo simbolo: siamo convinti che la differenza la faccia la qualità della proposta, non la quantità delle persone in lista. Andiamo da soli per non avere poltrone da spartire, premiando il merito e la competenza anche di chi non è schierato politicamente ma condivide un progetto innovativo per la nostra città. Mai come ora è indispensabile andare a votare e farlo cercando di voltare pagina. Il Movimento 5 Stelle, anche nello scenario veronese, è l’alternativa credibile».

Gennari ha preso posizione anche in merito alla recente rissa in piazza Bra’, «nel punto a più alta affluenza turistica della città, mentre in zona erano del tutto assenti le forze dell’ordine. È questa la città sicura che lascia in eredità il sindaco Tosi? Quanto avvenuto dimostra come il fallimento di questa amministrazione, dal punto di vista della sicurezza, tanto sbandierata a parole, sia totale. Non bastano protocolli antiterrorismo, regolamenti antidegrado: alle 19, mentre si stava svolgendo un importante appuntamento pubblico, mancavano del tutto sia polizia che carabinieri. E quel che è peggio è che i vigili urbani, presenti con un’unità mobile fino a poco prima, se ne sono andati alle 18.50.  A monitorare piazza Bra sono rimasti solo alcuni vigilanti privati. I quali, davanti a un episodio del genere, non potevano prendersi di certo il rischio di usare la forza per separare i soggetti, ne avrebbero poi dovuto rispondere. Tutto questo a solo una settimana da un fatto simile a Veronetta, che avrebbe dovuto servire da campanello d’allarme».

Sul tema sicurezza, il Movimento 5 Stelle di Verona ha avanzato la proposta di rafforzare la presenza di poliziotti e carabinieri di quartiere: «Una buona abitudine che si è persa negli ultimi anni – dice Gennari – in compenso, l’amministrazione, ha pensato bene di pagare servizi di sicurezza privati: una brutta toppa, che crea solo l’impressione di aver risolto il problema. E mentre si multa chi mangia un panino sui gradoni della Gran Guardia, persone visibilmente ubriache bivaccano nei giardini: nemmeno dopo l’aggressione sono stati allontanati». Il degrado riguarda anche l’arredo urbano: «Il ferimento è avvenuto perché in una panchina emergeva uno spuntone di ferro scoperto. Le panchine di piazza Bra sono vecchie, arrugginite e, in qualche caso, addirittura rotte. È un’altra conseguenza delle priorità delle amministrazione Tosi, che ha pensato solo a levarle e mai a sostituirle».

Sul fronte fiscale, la proposta del candidato M5S è di «rivedere il sistema di riscossione dei tributi locali, valutando eventualmente la chiusura di Solori. Nel progetto di spending review che abbiamo in mente per la futura amministrazione di Verona, c’è quello di verificare i costi- benefici del sistema di riscossione. Non si può accettare che ci siano dei costi maggiorati per il cittadino rispetto a quanto c’è da esigere. E c’è molto da risparmiare agendo su un ente che vede ai vertici un direttore pagato 240mila euro all’anno. Il tutto può essere gestito da dipendenti interni al comune. Verona merita più equità fiscale».

 
 

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