Furto di rame: la Polfer arresta quattro persone

 
 

Nella giornata del 12 novembre scorso il Compartimento di Polizia Ferroviaria di Verona ha condotto un’operazione nella provincia di Bergamo che ha visto impegnati numerosi agenti, delegati dal giudice per le indagini preliminari di Verona ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre cittadini stranieri e di arresti domiciliari per un italiano residente in zona.

L’ordinanza è stata emessa a seguito di una lunga e puntigliosa indagine, che abbraccia il periodo dal 2016 al 2018, sviluppata dalla Squadra Rame del Settore di Polizia Giudiziaria del Compartimento di Polizia Ferroviaria per Verona ed il Trentino Alto Adige, finalizzata a contrastare l’attualissimo fenomeno criminale dei furti di rame (il c.d. “oro rosso”) in danno delle ferrovie.

Questa “unità operativa” è specializzata non solo nella prevenzione e repressione di questa tipologia di furti, ma anche in specifici controlli nelle aziende che si occupano della gestione dei rifiuti, con approfondite verifiche sulla provenienza del materiale stoccato.

Il furto di rame (presente in grandi quantità nei cavi di alimentazione utilizzati nel settore dei trasporti ferroviari e non) è infatti un reato che desta allarme anche a livello europeo per le pesanti interruzioni nei servizi pubblici essenziali, con le conseguenti ripercussioni sull’ordine e la sicurezza pubblica.

L’ingente valore economico di questo particolare metallo lo rende particolarmente ambito dalle bande criminali, anche mal organizzate, che hanno bisogno di pronta liquidità.

L’indagine, nello specifico, è iniziata a seguito di alcuni furti di rame avvenuti tra marzo-aprile 2018, lungo la linea ferroviaria Milano-Venezia in località Cavalcaselle (VR), nel Comune di Castelnuovo del Garda (VR).

Punto inizio furto

E’ stata pertanto avviata, da parte di questo Settore di Polizia Giudiziaria, una meticolosa attività investigativa volta ad acquisire, quanto più possibile, degli elementi oggettivi tesi all’identificazione degli autori dei delitti in questione.

Pertanto attraverso l’acquisizione dei filmati delle telecamere “lettore targhe” sono stati individuati alcuni veicoli transitare in quella località compatibili con l’orario dei furti. Successivamente è stato acquisito il traffico telefonico di alcune celle operanti nei luoghi ove erano stati consumati i furti. L’analisi di questi ultimi dati ha permesso di individuare alcune utenze telefoniche i cui intestatari erano anche i proprietari dei mezzi individuati precedentemente attraverso le immagini dalle telecamere.

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L’incrocio di tali dati ha permesso di identificare gli autori dei furti in:

  • C.I.B., nato il 02.11.1989 in Romania;
  • R.L., nato il 22.08.1988 in ex Jugoslavia (Kossovo);
  • Z.A., nato il 25.04.1977 in Albania;
  • T.G., nato il 17.09.1946 a Fara Olivana Con Sola (BG)

Avendo fondato motivo di ritenere che costoro fossero anche gli autori di altri furti di cavi di rame, perpetrati sempre in quel tratto di linea, nella medesima località, negli anni 2016 e 2017, in quanto gli autori avevano utilizzato lo stesso “modus operandi”, è stato esteso il traffico telefonico delle utenze individuate, a partire dal 2016.

Si sottolinea il fatto che in quel periodo non era attivo un sistema di allarme su quel tipo di cavi di rame (un cavo che contiene un grossa quantità di rame, del diametro di 2 cm) e pertanto i furti venivano accertati molto tempo dopo; ciò ha permesso ai soggetti di ritornare più notti consecutive sullo stesso posto per perpetrare altri furti che in alcune occasioni hanno interessato tratti che hanno anche superato i 6 km di linea.

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L’analisi dei dati acquisiti e gli accertamenti in banca dati, hanno permesso di individuare, non solo gli autori dei furti avvenuti lungo quel tratto di linea ferroviaria tra il 2016 ed il 2017, ma anche di altri numerosi furti perpetrati in danno sia di infrastrutture pubbliche (autostrade) che private.

Successivamente sono state sviluppate tutta una serie di attività che hanno permesso di acquisire tutti quei dati fattuali che hanno condotto alla sicura identificazione dei soggetti. I numerosi e copiosi elementi oggettivi acquisiti che hanno fondato i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei quattro soggetti, sono stati dettagliatamente descritti nella richiesta di applicazione della misura restrittiva della libertà personale che la competente A.G. ha recepito integralmente.

In data 05 novembre u.s., il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Verona ha emesso n.3 misure cautelari di custodia in carcere a carico di C.I.B., R.L. e Z.A. e una misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di T.G..

Ai predetti sono stati contestati i delitti di cui agli art. 416-81-110-624-625/2/5/7bis e 61/5 per 18 fatti delittuosi che hanno provocato un danno economico di circa € 300.000.

 
 
Sono di Verona, nato il 15 gennaio, quindi Capricorno. Ho un temperamento deciso ma anche la giusta allegria per le origini senesi del nonno paterno. Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo conseguita con il massimo dei voti. Iscritto All’ODG del Veneto, nel tempo libero sono istruttore minibasket a Lugagnano. Scrivo per il Corriere dello Sport. Credo neello sport per tutti. Nel 2014 la mia passione mi ha portato a Sochi per seguire i Giochi Paralimpici Invernali. Amo il Teatro: Shakespeare in particolare. Mi piace il nuoto e quando posso vado in mountain bike. Sono sincero: dico sempre quello che penso. Sempre di corsa ma mi piace così.

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