Digital age – Progresso tecnologico e questioni etiche: cosa accade se a decidere è una macchina?

 
 

Intelligenza artificiale, nuove tecnologie, universi digitali e sviluppi etici. Partirà da questi temi l’approfondimento Digital age: sfide e prospettive in programma domani, sabato 17 novembre, alle ore 15, a San Massimo (Verona) nella Casa Pastorale Giovanni Paolo II (via Bacilieri 1/a). 

Relatore dell’incontro sarà fra Paolo Benanti docente della Pontificia Università Gregoriana di Roma, tra i maggiori esperti nei campi della bioetica e dell’etica delle tecnologie. Il frate francescano, che ha collaborato anche alla stesura di Sbam!, il libro pubblicato da Lorenzo Jovanotti in concomitanza con l’uscita dell’ultimo album Oh, vita!, sarà ospite del ciclo di incontri su Chiesa e nativi digitali, organizzato da Centro di pastorale adolescenti e giovani (Cpag) e vicariato per laCultura della Diocesi di Verona, con il sostegno di Fondazione Cariverona. 

«Questa iniziativa nasce da un’esigenza che percepiamo lavorando con giovani e adolescenti – spiega Elisa Canteri progettista del Cpag  È un percorso partito lo scorso anno per rispondere al bisogno di conoscere e sfruttare i nuovi strumenti tecnologici che ci ritroviamo fra le mani, in maniera consapevole ed etica. Penso semplicemente ai social o ai nostri smartphone, utilizzati troppo spesso a sproposito, mentre potrebbero essere occasioni straordinarie per tessere relazioni e, per noi cristiani, per annunciare la “Buona Notizia”».

La riflessione di Benanti, tuttavia, andrà più a fondo. In un mondo occidentale in cui la tecnologia è divenuta pervasiva,occorre interrogarsi su possibilità e rischi del progresso. Già oggi esistono algoritmi in grado di sostituire l’uomo in numerosissimi compiti o funzioni – si pensi solo alla guida di autoveicoli – e nel prossimo futuro l’intelligenza artificiale si inserirà sempre più nei processi decisionali: dalla selezione del personale, alla valutazione delle emergenze negli ospedali, dall’opportunità per una banca di concedere un prestito al cliente, alle informazioni passate dai telegiornali. 

In questo scenario diventa indispensabile pensare come rendere comprensibile l’etica da una macchina; di “algor-etica ha parlato Benanti in più di una circostanza, un sistema che ricordi costantemente che la macchina è al servizio dell’uomo e non viceversa.

«L’era digitale è una sfida anche per la Chiesa – osserva monsignor Martino Signoretto, vicario per la Cultura della Diocesi di Verona  Ci si interroga costantemente su come possiamo comunicare i nostri valori e il messaggio universale del Vangelo ai giovani di oggi. Gli orizzonti che ci attendono parlano di Intelligenza artificiale, di biotecnologie e di uno sviluppo inarrestabile delle interazioni tra uomo e macchina. Centra l’etica in tutto questo? La Chiesa può avere un ruolo nel segnalare le centralità dell’uomo? A fra Paolo porremo tutte queste questioni.»

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here