Una classe politica da sostituire in blocco

 
 

La politica locale ha promosso in questi ultimi 20 anni una grande quantità di scelte riguardanti il comune di Verona, il suo territorio, e con esse anche l’assetto urbanistico. Peccato che a queste scelte non siano seguiti per ragioni di varia natura, i piani attuativi, e quindi la realizzazione degli interventi sulle opere progettate e deliberate. Il verbale numero 153 del Consiglio Comunale di Verona, del 20 luglio 1993 (si,1993, cioè quasi 24 anni orsono), presieduto da Enzo Erminero e certificato  dal Segretario Generale Dr Bay, riporta circa una trentina fra deliberazioni, emendamenti, ordini del giorno presentati da singoli consiglieri o dai gruppi politici, ed approvati dalla maggioranza del Consiglio Comunale. Essi prendevano in esame varie materie, tutte ancora da attuare anche se deliberate, fra le quali: l’Ordine del Giorno N. 193/914 riguardante il Piano preliminare di salvaguardia, con la creazione di due parchi urbani dell’Adige e della Collina e della Spiana’; l’emendamento alla delibera N. 193/13 relativa alla bretella di collegamento tra l’abitato di Palazzina e Villaggio San Emilio ed in particolare il riordino dei flussi di traffico in quelle aree urbane. Questa  deliberazione riguardava pure l’abitato di Ca di David con la bretella di collegamento con la strada statale N.12; l’emendamento N. 193/11 per l’integrazione delle diverse modalità di trasporto pubblico urbano e suburbano, con l’utilizzo delle reti FFSS esistenti sul territorio; l’emendamento N. 193/8 relativo al progetto per l’attuazione della Tranvia, per ampliare il tracciato dalla Stazione FFSS di Verona Porta Nuova, verso le direzioni Stadio, Borgo Milano, Saval; l’emendamento N. 193/6 riguardante il tracciato di collegamento a Nord della Galleria da Via Fincato a Ca di Cozzi.

Altre deliberazioni riguardavano le bonifiche, il recupero, le trasformazioni di ampie aree industriali e/o urbane, fra le quali:l’area ex SAPEL di Montorio, l’area Galtarossa, la zona di Basso Acquar ivi compreso interventi di modifiche strutturali viabilistiche per le Cartiere Fedrigoni, ampie zone ed aree della ZAI storica e della Ferrovia, ed inoltre interventi viabilistici nei tratti compresi fra Santa Lucia, via Sommacampagna e sino al Quadrante Europa.
Tranvia, Traforo/galleria, Spiana, Bretelle, Piani di Salvaguardia, Bonifiche e recupero di aree, Parco dell’Adige, ed altro ancora, si potrebbero considerare problemi “quasi risolti”, se non fossero stati gestiti da una classe politica smemorato, che neppure conosce ne ricorda quanto la municipalità aveva già studiato e deliberato. Auspico pertanto che le elezioni amministrative del giorno 11 giugno sappiano indicare un nuovo gruppo consapevole del ruolo che dovrà assumere, ma anche disposto a rileggere, ripassare, studiare e/o modificare eventualmente queste situazioni che hanno bloccato Verona per alcuni decenni.
A richiesta sono disponibile a fornire la documentazione citata in questa nota.

Giuseppe Braga

 
 

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