Caso Setti, mugugni del Partito Democratico e garantismo della Lega

 
 

I guai giudiziari di Maurizio Setti fanno scattare la reazione del pd veronese con l’intervento di Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani.

“Se sono vere le accuse di appropriazione indebita e di autoriciclaggio contestate dalla Procura di Bologna nei confronti del presidente del Verona Setti – dicono – significa che mentre l’amministrazione comunale si prodigava per rateizzare i debiti che l’Hellas aveva accumulato per il mancato pagamento del canone di affitto dello stadio Bentegodi, c’era già chi, dai vertici della società calcistica, lavorava contro la società stessa.

A stretto giro, a difesa del principio del garantismo, replica Anna Grassi, capogruppo e in rappresentanza dei consiglieri della Lega.

I consiglieri della Sinistra veronese, tanto per attaccare, ancora una volta non si sono fatti attendere nella strumentalizzazione politica di una situazione delicata, ancora in fase di indagini, che ha coinvolto Maurizio Setti, presidente della società di calcio Hellas Verona.
I consiglieri dovrebbero, invece, ricordarsi che in Italia vige il principio di non colpevolezza, garantito proprio dalla Costituzione. Costituzione che sono sempre pronti a sbandierare, solamente a parole”.

 
 

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