All’Orlandi di Bussolengo il blocco delle sale c’è stato. Brizzi: “Vigiliamo”

 
 

Arriva a tamburo battente la contro-replica del sindaco di Bussolengo, Roberto Brizzi, alla nota della Direzione Medica dell’Orlandi diffusa ieri a mezzo stampa. “È la conferma di quel che abbiamo segnalato: un blocco dell’operatività c’è stato nelle settimane del trasloco. Poi, sempre come si evince dalla nota, piano piano sono state riattivate solo cinque tipologie di interventi (nemmeno di day surgery): nulla a che vedere con le molteplici attività sviluppate dal vecchio Orlandi e nemmeno con quanto promesso nei mesi scorsi”.

“Sarebbe questo – si domanda il sindaco – quel che rimane del grande reparto di Chirurgia dell’Orlandi? Cataratta, chirurgia plastica e colonscopie con sedazione? Tutto il resto che fine ha fatto? Chiedo, per trasparenza, che la Direzione Medica faccia anche un confronto tra la lista degli interventi chirurgici che si potevano svolgere prima del declassamento dell’Orlandi, così la potremo confrontare con questa”.

“La verità è che i 174 interventi svolti di cui parla la Direzione Medica – incalza il sindaco di Bussolengo – sono prestazioni ambulatoriali, non di day surgery come invece previsto dalle nuove schede ospedaliere. Sono cioè interventi che si possono fare anche fuori da una sala operatoria, senza la presenza costante di un anestesista. Solo il 24/07, circa una settimana dopo la mia diffida, è stato autorizzato presso le sale operatorie di Bussolengo lo svolgimento di alcune delle procedure chirurgiche/invasive in sala operatoria di cui all’elenco previsto dal Decreto 40/2012, che tratta appunto delle prestazioni di ricovero in regime diurno con cartella clinica di day surgery, con però tutta una serie di importanti prescrizioni. Su questi aspetti non daremo tregua e continueremo a vigilare ogni giorno, segnalando eventuali mancanze anche alle autorità competenti se necessario”.

“Mi rallegro quantomeno di avere ricevuto finalmente qualche risposta. Le prossime – si augura Brizzi – spero di poterle avere con lettere formali e non con articoli di giornale. Mi sono visto infatti costretto a ricorrere ai media perché alla mia diffida del 18 luglio nessuno aveva risposto. Dopo l’articolo di ieri, invece, ho avuto un riscontro immediato: se capissimo che il metodo più efficace fosse questo, lo useremo sempre. Mi auguro però che ci sia maggiore collaborazione istituzionale e che le informazioni che chiedo mi vengano date a stretto giro di posta. Non per un capriccio, lo ribadisco, ma perché i quesiti che pongo sono tutti inerenti a segnalazioni continue e puntuali che ci vengono recapitate da utenti (tra i quali molti anziani preoccupati) e personale medico/sanitario”.

“Attendo ancora, infine, il chiarimento dell’Ulss sulla differenza, in termini di prestazioni sanitarie erogabili, tra il Pronto Soccorso prima della riorganizzazione e quello operante oggi: o meglio quali possono essere erogate all’interno delle mura dell’Orlandi, senza quindi ricorrere a trasferimenti in altri ospedali, e quali no. Spero – conclude il sindaco di Bussolengo – che si possano stabilire le regole per un corretto rapporto istituzionale nell’incontro che avrò la prossima settimana col Direttore Generale dell’Ulss, Pietro Girardi, così da poter essere sempre in grado di informare correttamente e tempestivamente i cittadini per ogni richiesta di chiarimento essi avanzeranno. Gli utenti dell’Orlandi, bussolenghesi e non, meritano rispetto e soprattutto chiarezza, franchezza e sincerità”

 
 

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