Aida, l’opera regina torna in Arena

 
 

In Arena dopo il successo del fine settimana inaugurale e in attesa del debutto stagionale di Nabucco, questa sera torna Aida di Verdi con il maestro Daniel Oren che dirige l’Orchestra. Al cast della prima a cui si aggiunge Yusif Eyvazov in Radamè.

L’Opera regina dell’Arena, Aida che affascina il pubblico dell’Anfiteatro sin dalla prima rappresentazione del 1913, torna per la sua recita numero 730.

L’allestimento ripropone l’Egitto aureo e i multicolori tessuti preziosi immaginati da Franco Zeffirelli per l’Arena di Verona esattamente vent’anni fa con i costumi di Anna Anni.

Per l’occasione, è confermato il cast della prima, fra stelle conclamate e giovani di talento.

Il soprano ucraino Liudmyla Monastyrska, è la protagonista che difende il suo amore per Radamès dalla gelosia della contendente principessa Amneris, interpretata dal mezzosoprano russo Ekaterina Semenchuk.

Ritornano il grande basso Ferruccio Furlanetto come Ramfis, il giovane Sava Vemić quale Re degli Egizi, il baritono Roman Burdenko come Amonasro, Re degli Etiopi e padre di Aida, la sacerdotessa Francesca Maionchi e il messaggero.
Al cast si aggiunge, per il proprio debutto stagionale, l’applaudito tenore azero Yusif Eyvazov nei panni del guerriero Radamès, combattuto fra il legame con la patria di cui guida l’esercito e l’amore per Aida, figlia del popolo nemico.

Il corpo di ballo coordinato da Gaetano Petrosino è in scena con le coreografie originali di Vladimir Vasiliev, che hanno quali protagoniste le étoiles internazionali Ekaterina Oleynik e Fernando Montano, oltre ad Ana Sophia Scheller nel ruolo di Akmen, lo spirito guida voluto da Zeffirelli appositamente per questa produzione.

 
 
Classe 1959. Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1983. Sono stato il responsabile dell’ufficio stampa di Amia per oltre trent’anni. Appassionato di storia e cultura veronese ho fondato la rivista Civiltà veronese e una casa editrice che ha pubblicato importati volumi, tra cui alcuni racconti inediti di Emilio Salgari e “Le invenzioni del cerusico coltelli di Berto Barbarani”. Appassionato di storia religiosa ho pubblicato oltre mille schede biografiche di santi, beati, venerabili e servi di Dio. Dopo aver fatto il parlamentare, il sindaco e il consigliere comunale, da pensionato voglio torno ad occuparmi di quanto mi appassiona.

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