AGSM, l’operazione con A2A resta improbabile

 
 

Scoppia come una bomba la comunicazione di AGSM, secondo la quale la più importante partecipata cittadina annuncerebbe l’imminente fusione con AIM Vicenza, lanciando poi la volata anche per A2A, da quanto si evince, prossima all’ingresso.

Ci sono però dei distinguo da fare, dal momento che ogni operazione paventata come imminente con la società lombarda sarebbe quantomeno da pesare con attenzione.

Un cortocircuito parrebbe essere in atto nella stanza dei bottoni di AGSM, dal momento che il cda avrebbe stabilito che la procedura doveva essere ad evidenza pubblica, con l’azienda veronese che assieme alla vicentina AIM avrebbe dovuto cercare sul mercato un partner adeguato.

C’è di più: il mandato che il cda affidava nelle mani del Presidente Finocchiaro, non era identificativo, il che significa che non doveva essere stabilito in anticipo chi fosse il partner, in netta contrapposizione con la comunicazione aziendale.

Nonostante gli annunci, pare poi difficile un accordo con A2A dal momento che sulla società lombarda aleggia l’ombra di un debito superiore al patrimonio e qualche screening di troppo da parte degli organi inquirenti.

In buona sostanza A2A sarebbe una azienda meno sana rispetto ad Hera o ad altre società leader nel settore energetico. Il che pone domande e rilancia proposte orientate verso Consorzi/Contratti di rete tra grandi aziende territoriali, cercando l’accordo con Dolomiti Energia o Alperia di Bolzano.

La procedura deve comunque essere corretta, e quella declinata ieri pare non esserlo, poiché AGSM non si sarebbe dovuta esporre prima del Consiglio Comunale, unico legittimato a farlo per primo perché proprietario della partecipata al 100%.

M.C.

 
 

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