Aeroporto Catullo – Il silenzio parla

 
 

… Continued.

Dal 6 gennaio scorso abbiamo dato evidenza di tutta la situazione riguardante il Catullo, l’affare Save, lo stato di Montichiari.

Abbiamo registrato i commenti degli operatori del settore, intervistato chi si è occupato a vario titolo del Catullo, dato un’analisi complessiva della situazione degli Aeroporti del Garda.

Nessuno a partire da SAVE, per seguire con Arena e Riello, ha inteso dare la propria versione.

Qualche commento indiretto è apparso sul quotidiano della Piccola Confindustria, qualche altro, meno partigiano, è apparso sul Corriere di Verona.

In ogni caso da chi è stato parte della vicenda, e che attualmente è impelagato nello sbrogliare la matassa ANAC, non un fiato.

Come si dice in materia amministrativa, questo è il silenzio assenso.

Non per farcene vanto, ma tutto quello che abbiamo pubblicato è stato adeguatamente verificato, poiché l’informazione del nostro quotidiano, letta da circa 60 mila contatti, con una media di 10/12 mila per ciascun articolo sull’Aeroporto, merita rispetto, così come merita rispetto ciascun lettore che si approccia ad un’informazione indipendente e libera.

Quindi, ricapitolando:

SAVE – entra in Catullo con il sistema “Cavallo di Troia”, usato per acquistare anche l’aeroporto di Treviso, e spianta i paletti che l’Assemblea dei soci aveva piantato per portare in porto l’affare. I paletti per l’ingresso del socio investitore erano: condivisione e sottoscrizione del piano industriale approvato (2013/2022) con previsione d’investimento di 130 milioni; mantenimento della governance in capo al socio pubblico raggruppato in una società nata appositamente.

Entrata in Catullo, SAVE sposta i voli di linea di Air France, che collegavano Verona con Parigi – CDG, importante Hub europeo che consentiva al traffico intercontinentale di arrivare direttamente a Verona. Un triplo giornaliero che grida ancora vendetta , e che per la Catullo ha rappresentato l’antipasto a quello che sarebbe stata la vera ragione e strategia di Save, ossia quella di ridimensionare l’aeroporto e ridurlo ad un aeroporto low cost come il Canova di Treviso.

Ben lontano dagli annunci del “Trio Lescano” Riello, Arena e Marchi, e non finisce qui.

Lufthansa riduce drasticamente i voli per Francoforte e la stessa cosa realizza con Air Dolomiti per Monaco. In un sol colpo la Catullo perde 3 Hub importanti di collegamento con traffico intercontinentale, vitali per le attività del territorio; cose incredibili per chi assiste, ma non per chi ha lavorato dietro le quinte.

Poi, in seguito, viene scippato il volo giornaliero per Casablanca della AirMaroc e portato a Venezia, volo in cui la Catullo S.p.A. ha elargito un incentivo di ben 400.000 euro. Quello che imbarazza sono le affermazioni dello stesso Presidente Arena, che aveva lavorato politicamente per far riprendere il volo, senza aver detto o fatto nulla per tenerlo a Verona.

Passano i primi anni e l’aeroporto diventa sempre più low cost, Ryanair mette qualche volo in ordine sparso ed oggi conta quasi 450.000 passeggeri. Qui va fatta una piccola riflessione, il traffico pre-periodo SAVE registrava circa 2.8 milioni di passeggeri senza Ryanair, oggi siamo a 3.1 milioni a fine 2017, il risultato è che si è perso traffico importante a fronte di traffico low cost. Il traffico internazionale è fermo da fine 2014, e rappresenta appena un terzo del traffico totale, conseguenza diretta della trasformazione in aeroporto low cost e, soprattutto, della perdita dei 3 Hub di collegamento come Francoforte, Parigi e Monaco.

Questo mattino ci allieta la notizia del Sindaco di Villafranca che presenta ricorso al TAR Lazio contro ANAC, il nostro Mario Faccioli ci ha abituati a cose estrose e, talvolta, incomprensibili, ma affermare che abbia salvato la Catullo ci pare troppo. Caro sindaco basta fare una passeggiata in aeroporto e vedere com’è ridotto con negozi chiusi e facce dei dipendenti scure. Oltre ai 140 dipendenti cacciati da SAVE, a tutt’oggi se ne sono andati in molti, una vera fuga. Caro Sindaco un aeroporto ridotto così genera povertà alla sua splendida cittadina, ma questo non lo capisce?

Il ricorso, probabilmente, sarà rigettato poiché i presupposti sui quali si basava l’autorizzazione all’ingresso da parte dell’Assemblea dei soci non sono stati rispettati, anzi si è stravolto l’intero accordo a vantaggio di SAVE, che non pagherà alcun debito del Catullo, ad eccezione di quello che ha saldato con la Banca Popolare con i quattrini dell’aumento di capitale.

Operazione concordata con l’istituto di credito che ha visto un rientro immediato dell’esposizione debitoria, senza colpo ferire, e soprattutto senza un accordo di rientro che avrebbe potuto essere sostenuto con l’aumento delle tariffe concesse da ENAC a fronte degli annunciatissimi, e mai realizzati, investimenti a cui SAVE avrebbe dovuto sottostare.

Comunque sia, che Riello, Marchi ed Arena abbiano deciso di utilizzare, com’è successo con l’operazione iniziale d’ingresso, il vaso di coccio, non volendo loro fare ricorso direttamente?

La procedura utilizzata dal Comune di Villafranca era sì valida, ma con una delibera della Catullo tarocca, che ha tratto in inganno anche il sindaco villafranchese, che potrebbe, in realtà, chiedere i danni a chi l’ha trascinato in questa situazione, mettendolo in difficoltà.

Tutto sommato parteciperanno tutti al ricorso al TAR, un modo per guadagnare tempo per i loro affari, a discapito dell’intera collettività che vuole avere nuovamente un Aeroporto all’altezza del territorio.

Chi ha parlato a sproposito avrebbe fatto meglio a mantenere il silenzio.

 
 

1 COMMENTO

  1. Il sindaco di Villafranca dimentica che quelli che Lui definisce sciacalli, si sono mossi fin da principio quando, ben prima che arrivasse SAVE, chiesero, inascoltati, di fare una gara europea. Si fosse svegliato anch’egli all’epoca, sarebbe stato meglio per tutti; invece è stato bugerato. Bravo !
    Continuo a non capire i veri motivi che hanno spinto la politica veronese (e bresciana) a far entrare inopinatamente Save nel Catullo. Autolesionismo da ignoranza ? Sottopopolazione culturale ? Stupidità? Menefreghismo? Totale mancanza di visione strategica?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here