Sommacampagna, il Sego della Vecia ha una nuova cartellonista

 
 

Il Sego della Vecia, una storia semplice e antica parte dell’identità dell’abitato di Custoza dall’800, rivivrà attraverso un percorso espositivo di 14 pannelli valorizzati da una selezione di preziose fotografie in bianco e nero di Sergio e Amalia Musitelli e dai testi dello storico Carlo Saletti.

Proposto dal Comitato Sego della Vecia, l’intervento si inserisce in un più ampio progetto di rifacimento della cartellonistica dei principali sentieri storico-naturalistici del Comune di Sommacampagna, avviato dall’Amministrazione quest’anno e che si concluderà con il già iniziato lavoro sul percorso “I luoghi del Risorgimento”.

Seguendo l’itinerario “Il Sego della Vecia” si scoprirà una duplice geografia: quella evocata dal racconto del Sego e quella in cui aveva trovato fisicamente posto la sua rappresentazione.

«Sì, perché il Sego è stato messo in scena coinvolgendo centinaia di abitanti di Custoza in costume e richiamando decine di migliaia di spettatori che osservavano le gesta degli attori dal vallone, come fosse il palco di un teatro naturale, dal 1845 fino all’ultima edizione del 23 marzo 1952 — spiega l’Assessore alla Cultura, Eleonora Principe — La documentazione fotografica si riferisce proprio a quell’ultima edizione e permetta una vivida ricostruzione dello spettacolo entrato a far parte della memoria della nostra comunità» al tempo stesso, teatro di comunità e teatro di paesaggio.

I momenti principali, gli oggetti e i protagonisti del Sego si avvicendano lungo i 14 pannelli «Riportando in luce uno spaccato di quella società contadina che per lunghi mesi si riuniva per progettare insieme la nuova messa in scena, tra prove e confezione dei costumi — conclude il Sindaco, Fabrizio Bertolaso — I ruoli venivano con orgoglio tramandanti di generazione in generazione e oggi, a distanza di oltre settant’anni dall’ultima rappresentazione, desideriamo siano i nostri giovani concittadini a ereditare la storia del Sego. In attesa dei turisti che speriamo presto di riaccogliere nel nostro territorio».

Tra le foto emergono due preziosi documenti dell’epoca: il copione originale del 1952, dattiloscritto con annotazioni a mano, e il resoconto economico riferito all’edizione del 1914, pochi mesi prima dello scoppio della guerra. Lungo il percorso, estremamente piacevole anche per la dolcezza del paesaggio collinare che lo circonda, si fa la conoscenza dei protagonisti: la povera famiglia de “i Piansoti”, i cattivi della storia “i Lasaroni”, le truppe di Cavalieri e Artiglieri, gli Sbirri dal buffo cappello che rincorrono lei, la Vecia, attorno alla quale ruota tutta la storia.

L’intervento è stato in parte finanziato da un contributo del Consorzio ZAI che, oltre a questo, ha sostenuto le spese per la realizzazione del “Percorso della Pace” e del relativo opuscolo contenente informazione storico-naturalistiche e sulla chiesa di Madonna di Monte.

 
 

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