“I Quaderni della Dorsale” tra Valsquaranto e Valpantena: siamo la nostra memoria, ricordare e dimenticare

 
 

“Alla riscoperta delle nostre identità e del nostro territorio: raccogliere per non disperdere e scrivere per far conoscere”. Il primo volume de “I Quaderni della Dorsale” sarà presentato a Quinto, il 28 novembre alle ore 20.30, nella sala della Cantina Valpantena, e la seconda  a Montorio, in Valsquaranto, il 5 dicembre alle ore 20.30, presso la tensostruttura del Circolo 1° Maggio.

Siamo la nostra memoria o per meglio dire le nostre memorie.

A partire da queste e grazie a queste percepiamo, ci muoviamo, pensiamo, parliamo, ci emozioniamo e sentiamo, pianifichiamo e progettiamo. Esse determinano le nostre decisioni e definiscono persino la nostra identità. E’ opportuno però preliminarmente sfatare la concezione tradizionale della memoria come una sorta di registrazione precisa di fatti o dati concreti in quanto la nostra memoria non è un hard disk che raccoglie le nostre esperienze, è invece opportuno considerarla piuttosto come un processo cerebrale complesso e fragile che costruisce immagazzina e recupera ricordi in costante evoluzione.

Il motivo per cui i ricordi vanno svanendo è dovuto al fatto che il sistema nervoso non dispone di una capacità illimitata di immagazzinamento, le sue diverse componenti non sono statiche bensì dinamiche tali da stabilire tra loro combinazioni intrecciate nel corso del tempo. Il nostro ricordo pertanto oltre a sfumare progressivamente, sarà sempre meno fedele alla realtà, è possibile che a posteriori andremo ad aggiungere alla rete originale nuove connessioni in grado di modificarlo, magari incorporando qualche dettaglio relativo episodio adesso contemporaneo o modificando ciò che conserviamo a partire dalla nostra esperienza emozionale.

Il ricordo e plastico non marmoreo. La contaminazione, l’intersezione tra ricordi distinti è un’esperienza comune e ha un fondamento neurobiologico. Quando si recupera un’informazione custodita nella memoria si attivano nuovamente i processi biochimici, perciò, in un certo modo, ogni volta che viene ravvivato un ricordo si ricostruisce biologicamente.

Questo è il modo in cui le nostre memorie rianimano il passato. Quando rivisitiamo un ricordo non ci limitiamo a recuperarlo in modo oggettivo sempre uguale, come ad esempio estrarre un libro dal cassetto o aprire una porta. Ciò che sperimentiamo nel rivisitare è un’azione che porta la struttura neurale della memoria a modificare il ricordo, il quale, per la sua plasticità, viene modellato nel corso del tempo in differenti rivisitazioni. Nello specifico, se un ricordo è stabile e non si altera minimamente, spesso si ingenerano affezioni nocive, come ossessioni e fissazioni angosciose.

“I Quaderni della dorsale” ideati e realizzati dall’Associazione di Promozione Sociale montorioveronese.it, con il patrocinio ed un contributo della Circoscrizione 8^ del Comune di Verona, nascono dall’idea di affidare alla memoria scritta frammenti del ricco patrimonio di documentazione e ricerca sulla storia, l’ambiente e la cultura delle comunità ai piedi del monte Prea Fita fra Valpantena e Valsquaranto. Questa in estrema sintesi la finalità di questo progetto editoriale, in cui far confluire contributi miscellanei e diacronici di varia provenienza, accademica e non; piccole “pillole di conoscenza” per accrescere la memoria individuale e collettiva e per stimolare in ogni generazione l’esigenza e la voglia di tornare ad indagare il proprio vissuto collettivo.

Il progetto “I Quaderni della Dorsale” vuole raccontare queste comunità, ricche di testimonianze storiche e artistiche, ma non solo: ricche di testimonianze di vita quotidiana attraverso le quali ricostruire e far vivere pezzi importanti del nostro passato. L’obiettivo è far conoscere, trasformando in documentazione scritta, le memorie di un ampio lembo di territorio, adagiato a cavallo fra le due vallate, dare voce al passato relegato in armadi e cassetti, in vecchi bauli, in soffitte o cantine, ma anche narrare le più piccole testimonianze di vita familiare. I volti, i luoghi e gli avvenimenti di questo primo numero ci aiutino a comprendere che “noi” siamo il prodotto del nostro passato, legati ad esso da un filo sottile; quel filo che ci accompagnerà alla riscoperta delle nostre identità e del nostro territorio.

Sono previste due serate di presentazione del volume, la prima si terrà a Quinto, il 28 novembre alle ore 20.30, nella sala della Cantina Valpantena, la seconda in Valsquaranto a Montorio, il 5 dicembre alle ore 20.30, presso la tensostruttura del Circolo 1° Maggio.

Le serate, ad ingresso libero e gratuito, saranno arricchite da una mostra di foto storiche della Valpantena provenienti dalla collezione privata “Squaranti” e da una mostra di documenti provenienti dall’Archivio Storico della Scuola “Asilo Regina Margherita”.

“I Quaderni della Dorsale” in breve.

Disegno in copertina: Paola Braga. – Presentazione: Gian Paolo Romagnani.

Elenco Autori:

Marta MorbioliI volti del passato prendono voce con le parole dei piccoli ma preziosi archivi scolastici. La storia di Rachele Boni, maestra nel lontano 1878 a Montorio, testimonia la ricchezza degli archivi scolastici presenti nel nostro paese a partire dai quali si è iniziato a fare una storia dell’istruzione, dei suoi e delle sue protagoniste: maestre e maestri, bambine e bambini, genitori e amministratori locali.

Gabriele Pollini – Sapete come nascono i bambini? “Sotto la fiora del brocolo”. La storia della Sagra del Brocolo di Novaglie, un alimento ricco di vitamine e sali minerali fondamentale nei freddi periodi invernali. Un ortaggio povero che ha cambiato il volto di un intero paese e dei suoi abitanti.

Thea Griminelli – La cultura popolare e l’elemento caratteristico delle vallate: El progno La cultura popolare, tramandata a voce, trasformata in testo, in canzone e in video. Il contributo multimediale “El progno” prodotto è la sintesi del lavoro di equipe che valorizza un elemento caratteristico di tutte le vallate della Lessinia.

Roberto Rubele – Il tram della Valpantena. L’innovazione che sostituisce i lenti carretti con cavallo. Il trasporto collettivo che finalmente consente agli abitanti dei piccoli villaggi suburbani di spostarsi con maggior velocità verso la città.

Giorgio Chelidonio – Micro-mosaici preistorici tra Valpantena e Valsquaranto La ricca storia della dorsale e delle vallate ricostruita attraverso i reperti. La storia sotto i nostri piedi: ad ogni scavo (edilizio o stradale) si aprono irripetibili “finestre” sul suo passato, anche appena ad un solo metro di profondità.

Roberto Zamboni – Una minuziosa ricerca sui deportati nei campi di concentramento nazisti. “La nonna a fatica e con gli occhi lucidi, ci spiegava, ci raccontava di quello zio “portato via dai tedeschi” e non più ritornato”. Montorio e Mizzole tra guerra e deportazioni.

Gabriele Alloro – Antonio da Legnago. Strade e personaggi Molte volte percorriamo strade di cui conosciamo il nome, ma non il motivo per cui portano quel nome: Antonio da Legnago, consigliere degli Scaligeri, uomo potente, ma nonostante ciò non dimentica mai le sue umili origini e la sua grande passione per la letteratura.

Marco Guglielmi – “Di bella appariscenza in prospetto di quasi tutta la valle, con ogni maniera di agio e di villereccio ornamento”, così appariva la Villa Balladoro addossata alla dorsale Prea Fita, a Gazol di Novaglie Testimonianza vivente dell’ascesa sei-settecentesca di un ceto di mercanti e imprenditori della seta in grado di competere in sfarzo con l’aristocrazia locale, la cui memoria è legata anche ad una notevole storia di collezionismo.

Gian Maria Varanini – La prima attestazione documentaria del castello di Montorio sale all’età di Berengario I (922). Una parte importante del primo volume è riservata a quello che molti considerano un simbolo e che si eleva proprio all’inizio della dorsale: il castello e la sua storia.

Luigi Alloro – Montorio e la sua comunità alla fine del settecento durante la pax veneta Montorio fotografato in base alle fonti storiche negli anni di poco precedenti la caduta della Repubblica Veneta: fino al 31 maggio 1796 Montorio vive nella pax veneta, un lunghissimo periodo di tranquillità che dura da quasi tre secoli. Pace significa assenza di guerre e non benessere, anzi, è piuttosto miseria per quasi tutti.

Cristian Albrigi – Il Gruppo Amerio. La paura dei bombardamenti e la difesa contraerea. Aspetti ormai dimenticati della seconda guerra mondiale. Già dai primi anni del conflitto la Regia Aeronautica garantisce la difesa dei cieli veronesi con piccole postazioni di contraerea dislocate tra la città e la periferia, ma con scarsi interventi. Nel 1944 una imponente postazione denominata “Gruppo Amerio” viene allestita anche a Montorio in località Pellegrina.

Ivan Minucelli – L’eremo di San Fidenzio Alla riscoperta dei preziosi tesori dell’antico eremo benedettino di San Fidenzio, di origine duecentesca. Luogo ricco di storia e di arte, immerso in un paesaggio naturale molto suggestivo che merita di essere visitato e valorizzato.

Stefano Magrella – Alla ricerca del sole tra Ipogeo di Santa Maria in Stelle e Piloton.

L’Ipogeo di Santa Maria in Stelle – il Piloton e il piano di fondazione di Verona tra errori e giuste intuizioni. Un tentativo affascinante di unire all’archeologia, frutto del metodo scientifico, fonti letterarie come il mito, la religione, il simbolo per fornire ai dati un contesto culturale e spirituale più ampio.

Elisabetta Albrigi – Figure scomparse. Il postino a cavallo La preziosa opera di collante tra le contrade disperse della Valsquaranto da Mizzole a Moruri. Un moderno corriere di altri tempi: ligio al proprio dovere sapeva sempre dove rintracciarne i suoi destinatari fossero essi a casa o al lavoro nei campi.

Manuela Briani – A tutta scuola … Uno spazio riservato La scuola: laboratorio di idee, progetti e nuovi linguaggi. L’apprendimento multidisciplinare con i ponti di Verona.

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Alberto Speciale

 

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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