Presentati i cast del 100° Arena di Verona Opera Festival

 
 

In una rutilante alternanza di cast che renderà ognuna delle serate del Festival 2023 una vera e propria prima, com’è nella migliore tradizione del più grande palco d’opera nel mondo, in meno di tre mesi giungeranno a Verona le star più importanti del belcanto, ma anche le giovani promesse più brillanti e i pilastri del Belcanto del ‘900, rendendo così la città vera capitale dell’Opera, com’è sua vocazione da oltre un secolo. Oltre alla già sontuosa lista di grandi voci, certamente il 100° Arena di Verona Opera Festival riserverà anche quest’anno al pubblico grandi sorprese e inaspettate guest star.

Oltre a Jonas Kaufmann, Juan Diego Flórez, Plácido Domingo, Roberto Bolle, l’Orchestra e il Coro della Scala diretti da Riccardo Chailly in cinque serate-evento dedicate, giungeranno in città sull’immenso palcoscenico areniano, fra i tanti, Anna Netrebko e Yusif Eyvazov per l’apertura con la nuova Aida in mondovisione il 16 giugno; stelle come Piotr Beczała, Asmik Grigorian, Christian Van Horn al loro debutto; importantissime conferme fra gli artisti più acclamati nel panorama internazionale e i migliori giovani su cui puntare attenzione.

Fino al 9 settembre va in scena una vera antologia dei titoli e degli allestimenti più amati dal pubblico areniano in una parata irripetibile della storia del teatro:

Aida di Verdi, nuova produzione di Stefano Poda dal 16 giugno,

Carmen di Bizet, regia di Franco Zeffirelli dal 23 giugno

Il Barbiere di Siviglia di Rossini secondoHugo de Ana dal 24 giugno, 

La Traviata di Verdi nella produzione di Franco Zeffirelli dall’8 luglio,

Rigoletto di Verdi in un nuovo allestimento dal 1° luglio,

Nabucco di Verdi, regia di Gianfranco de Bosio dal 15 luglio,

Tosca di Puccini nell’allestimento di Hugo de Ana dal 29 luglio,

Madama Butterfly di Puccini secondo Franco Zeffirelli dal 12 agosto

Palco cinematografico per eccellenza e quindi oggi il più presente su Instagram, l’Arena di Verona è stata per oltre un secolo il luogo di sperimentazione dei migliori registi d’opera, inevitabilmente sfidati dalla sua stessa natura, già di per sé magniloquente scenografia, nonché dalla sua storia di millenario luogo di spettacolo, dalle naumachie romane alle giostre medievali fino al Rossini del primo ‘800, diventando dal 1913, quasi ininterrottamente, il primo e più grande palco d’opera all’aperto in epoca moderna. Ogni allestimento, dunque, è stato ed è ancora oggi un lavoro di costruzione imponente, che mette alla prova migliaia di artigiani specializzati da tutt’Italia, vera epitome della sapienza Made in Italy, dalla decorazione alla sartoria, ma anche vero banco di prova delle più innovative tecnologie, nonché della sensibilità creativa di tutto il team produttivo, a partire dalla regia

E se alte sono le aspettative per la nuova regia di Aida – titolo con cui l’Arena inaugurò la sua nuova vita nel 1913 – giacché quello affidato a Stefano Poda rappresenterà il primo allestimento di oggi ad affiancarsi ai capisaldi dell’Aida filologica del ’13 e a quella di Zeffirelli, le restanti sei produzioni storiche, dal Barbiere (2007) e Tosca (2006) secondo Hugo de Ana, alla colossale Babilonia nel Nabucco per la regia di de Bosio (1991-2015), al magistero di Zeffirelli nella sua ultima Traviata (2019)nella ritrovata Carmen (1995-2022) e in Madama Butterfly(2004) con i costumi da Oscar di Emi Wada rappresenteranno per il pubblico giovane o semplicemente per tutti gli amanti dell’arte del palcoscenico un vero e proprio excursus nei gusti, nelle mode, nelle sensibilità, nello stile teatrale novecenteschi, quasi museo vivente en plein air dell’estetica di un secolo. A questi si aggiunge una seconda nuova produzione, evento eccezionale nella storia recente del Festival: per Rigoletto, assente da 6 anni dalla programmazione estiva, sarà svelato a breve l’intero team creativo. 

Un’esperienza visuale, ma anche un percorso divulgativo e conoscitivo che nessun teatro al mondo offre in un lasso di tempo così breve, meno di tre mesi, e soprattutto incarnato da una parata di eccellenze vocali unica nel panorama mondiale, perché davvero Verona sarà per 100 giorni, tra prove, allestimenti, incroci di cast, il Villaggio Globale dell’Opera e la città con la più alta densità di star canore per metro quadrato. Solo per citare alcuni dei 100 nomi che si esibiranno nel millenario anfiteatro, vale la pena riportare quelli di Alagna, Alaimo, Armiliato, Battistoni, Berzhanskaya, Burdenko, Conesa, Corbelli, De Tommaso, Enkhbat, Gazale, Grigolo, Korchak, Kurzak, Kunde, Lepore, Lim, Luciano, Margaine, Meli, Micheletti, Minasyan, Oren, Oropesa, Pertusi, Petrova, Piazzola, Pirozzi, Pretti, Ruciński, Salsi, Schrott, Semenchuk, Sicilia, Sierra, Siragusa, Siri, Siwek, Tézier, Vinogradov, Viotti, Yoncheva, Zilio ma sono molti altri gli artisti attesi sul palcoscenico più popoloso e popolare dell’opera, tra cui il direttore Alessandro Bonato, giovanissimo premiato in competizioni internazionali e apprezzato in Italia e all’estero, al debutto nell’Anfiteatro della sua città natale. Inoltre due recite de La Traviata, segnatamente la prima e l’ultima, saranno impreziosite dalla partecipazione d’arte e di vita della coppia d’eccellenza della danza scaligera, i primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, che proprio sul palco veronese nel 2022 fecero a sorpresa la loro promessa di matrimonio durante il gala di Roberto Bolle.

 
 

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