Nella danza una terapia contro il Parkinson: appuntamento il 19 novembre al Dorian Gray

 
 

La danza come sfida terapeutica alla malattia di Parkinson: la prova domenica 19 novembre alla discoteca Dorian Gray di Cadidavid, per un pomeriggio promosso dall’Unione Parkinsoniani.

Ballare non è soltanto una fonte di svago e divertimento per tutti, ma può portare, a livello sia fisico che psicologico, parecchi benefici alle persone affette da Parkinson: migliora l’equilibrio, la mobilità, la qualità di vita e aiuta a ridurre le cadute. L’Unione Parkinsoniani Verona, in collaborazione con il neurologo Luciano Deotto e la compagnia “Neuro per voi”, ha, a tal fine,organizzato per dalle 15.30 alle 18.30 un pomeriggio danzante nel locale di Cadidavid. Calzature e abbigliamento comodi e poi in pista, su pezzi ritmati e lenti rilassanti, i nostalgici “balli della mattonella”.

«Di particolare interesse per gli ammalati parkinsoniani – conferma il presidente dell’Unione Parkinsoniani Verona, Gianluigi Veronesi – è la danza-terapia secondo il metodo di Maria Fux, danzatrice e coreografa argentina. Essendo neurodegenerativa, la malattia compromette nel tempo la qualità di vita del paziente, il cammino, la coordinazione dei movimenti e causa disturbi posturali. Attraverso la danza creativa che nasce dall’individuo e si estende al gruppo con stimoli relazionali ed espressivi, il metodo Fux aiuta a stimolare le funzioni residue, aumenta l’autostima e una visione positiva delle proprie capacità, riapre la disponibilità alle relazioni sociali precedentemente accantonate».

L’iniziativa è aperta agli appassionati, ma soprattutto agli ammalati, specialmente se avevano già attitudine al ballo. «La musica in generale risveglia emozioni, favorisce la socializzazione, innesca ricordi legati a momenti felici, incoraggia le persone ad avere un atteggiamento positivo e a cercare di superare i propri limiti. Tendenza dei pazienti è invece quella di ridurre il movimento ed isolarsi dall’attività sociale. In questo caso è la danza, con la sua capacità riabilitativa e la sua componente ludica, a sfidare la malattia, con buoni risultati», assicura Veronesi.


L’ingresso è a pagamento e il ricavato sarà devoluto all’associazione, alla quale fanno riferimento 400 iscritti tra simpatizzanti, familiari e persone (circa la metà) affette dalla patologia. Finalità dell’Unione, in sinergia con la federazione Parkinson Italia, è divulgare una corretta ed esauriente informazione sul Parkinson, in particolare per quanto riguarda l’approccio terapeutico, oltre a sostenere la ricerca. 

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here