Frammenti di memoria

 
 

Il 24/10/2013 per otto tra dirigenti e funzionari Agec scattarono gli arresti con l’accusa di peculato, corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà in procedure d’appalto e falsità in atti.

L’indagine prese il via il 25 ottobre dell’anno precedente in seguito all’esposto presentato dall’allora presidente l’Avvocato Michele Croce, peraltro ingiustamente sollevato dal Sindaco Tosi (perché assolto con formula piena dalla Corte dei Conti) per la vicenda dei mobili.

Dopo strascichi penali, a tutt’oggi prestano servizio in Agec tre dipendenti su cinque che finirono agli arresti domiciliari e che decisero di patteggiare: per uno di loro, il perito industriale Davide Dusi, l’arresto non ha scalfito la progressione carrieristica che gli ha permesso non soltanto di salvare il posto di lavoro, ma di scalare, tout court, le gerarchie dell’ente introducendolo addirittura nello STAFF del subentrato Direttore Generale Maria Cristina Motta.

Una data, quella odierna, che purtroppo ricorda sirene e lampeggianti su una delle Aziende più quotate nel panorama scaligero. Una data che scosse l’opinione pubblica veronese grazie alle denunce, poi diventate arresti ed infine sentenze dell’Avvocato Michele Croce, leader di Verona Pulita.

Lorenzo Dalai

 
 

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