… Perché la fusione con A2A non è l’unica strada…

 
 

“Buona, cattiva? Vantaggiosa o penalizzante? Queste le uniche domande che nella nostra città vengono sollevate sull’aggregazione AGSM. Fusione sì o fusione no. Ma pochi, ben pochi, si chiedono, “fusione con chi?”

Così Alessandro Gennari che tesse le lodi di AGSM, domandandosi se non sia il caso di ragionare sulla competitiva intrinseca dell’Azienda veronese, essa stessa valore aggiunto per eventuali altri compagni di viaggio.

“AGSM sul mercato energetico è una mosca bianca e sul piatto potrebbero esserci molte più possibilità rispetto a quelle di cui si parla. La nostra piccola azienda locale, è l’unica realtà Nazionale in grado di progettare da zero parchi eolici. Non solo, siamo di fronte ad un know-how prezioso, che la avvantaggia nelle competenze di installazione, gestione, manutenzione etc”.

“Per questo – continua Gennari – partendo dalle politiche energetiche europee, qualsiasi altra realtà farebbe ponti d’oro pur di aggregarsi ad una realtà simile. Significherebbe da un lato risparmio, dall’altro maggiore profitto.

E allora mi piacerebbe chiedere al Sindaco Sboarina, all’Assessore Polato e al Presidente Finocchiaro, se hanno mai pensato al ribaltamento del concetto secondo cui A2A darebbe molto a Verona: e se invece fosse AGSM a valorizzare A2A?

D’accordo Mazzoncini e le sue vicissitudini giudiziarie segnalate dai miei colleghi bresciani, ma anche il semplice commercio di energia prodotta con metodi tradizionali non dovrebbe attirare AGSM i cui vertici dovrebbero riconsiderare il valore assoluto dell’azienda che amministrano”.

 
 

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