Non mutiliamo il Parco della Lessinia

 
 

I 10 PERCHE’ DEL NO

Perché la Lessinia non è degli abitanti della Lessinia né dei Veronesi: gli è stata data a prestito dai loro figli e ad essi va restituita con ogni suo valore.

Perché l’offesa all’ambiente naturale nell’intero pianeta è talmente diffusa da rendere necessario un vasto movimento per salvare quanto ne rimane. Talvolta si tratta di ambienti naturali di limitata ampiezza, come il Parco dell’Alta Lessinia, che è uno dei pochi territori veneti che vantano peculiarità meritevoli di conservazione per loro bellezza e perché scrigno di biodiversità.

Perché la caccia che si propone di introdurre all’interno dei confini del Parco è misura pensata principalmente a fini politici, a favore della sempre più ridotta compagine dei cacciatori. Tenuto conto poi che la fauna si va riducendo a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento, dell’alterazione dei siti di svernamento, saggio sarebbe non aggiungervi la caccia con il suo disturbo ed i suoi pericoli. Questi causerebbero la riduzione della frequentazione del Parco e della intera Lessinia da parte di persone e gruppi turistici sempre più interessati alla natura e allo sport, con danno al turismo, sostegno crescente dell’economia locale. Va anche tenuto presente che la caccia alle specie non protette è, anche attualmente, consentita appena fuori del Parco dove le prede non mancano, specialmente i cinghiali da cacciare secondo le norme in vigore.

Perché la squalifica di una notevole parte del territorio del Parco costituisce più di tutto un impoverimento dell’intero territorio della Lessinia e dei suoi grandi ed ancor oggi poco conosciuti valori naturali, storici e culturali.

Perché le eventuali deroghe per attività edilizie all’interno del territorio protetto del Parco non potrebbero risultare che invasive, estranee e nocive sia all’ambiente che al paesaggio.

Perché il Parco è una risorsa economica e sociale di rilievo avendo portato, tramite i vari P.S.R. ( Piani di Sviluppo Rurale ), al riconoscimento ai proprietari ed affittuari delle malghe di una premialità che ha consentito di ottenere finanziamenti per il miglioramento dei pascoli. Altri finanziamenti elargiti dal Parco hanno consentito il restauro di malghe e la protezione delle grotte, mentre una cinquantina di aziende hanno ottenuto la concessione del Marchio del Parco.

Perché la nuova e più modesta figura del Parco scoraggerebbe la richiesta – al momento nelle aspirazioni di pochi, ma da vedere come meta ambita comune – di chiedere all’UNESCO per la Lessinia e il Monte Baldo l’attribuzione della qualifica di “Riserva della Biosfera”, con risvolti importanti e interessanti sia sul piano culturale, che su quelli socioeconomici.

Perché l’emendamento al collegato alla legge di stabilità regionale 2017 proposto il 27/12/2016 da Valdegamberi (e da Berlato), e approvato dalla Regione Veneto, appare insostenibile sotto l’aspetto giuridico in quanto in contrasto con le indicazioni della legge nazionale sulle Aree Protette (la legge Quardo 394/91 ) relativamente alla istituzione delle “Aree contigue” (art. 32 ).

Perché non mancano fortunatamente tra i Sindaci della Lessinia quelli che hanno manifestato anche pubblicamente contrarietà alle proposte di menomazione e riduzione delle norme di tutela vigenti nel Parco.

Perché ampie e crescenti fasce di cittadini nati, residenti ed operanti in Lessinia sentono l’orgoglio di appartenere a questa terra così ricca di bellezza, di valori naturali, antropologici, storici e culturali e non sono affatto disposte a venderli per trenta denari. Di ciò sono testimonianza palese i Musei di Bosco Chiesanuova, di Bolca, di S. Anna d’Alfaedo, di Camposilvano, le attività culturali connesse con il Curatorium Cimbricum, quelle che sono a sostegno del Filmfestival della Lessinia e quelle delle sorprendenti capacità espressive della gente di Velo Veronese, che sulgrande palcoscenico della Lessinia ne ricorda la vita col suo duro lavoro, gli affanni e le poche gioie.

Aderiscono e si firmano:

WWF Veronese

C.T.G. di Boscochiesanuova

C.T.G. Monte Baldo di Caprino

Associaz. Terraviva

Associaz. Medici per l’ambiente

Associaz. Musa Antiqua

Associaz. Verona Polis

Gruppo Nour

Ezio Etrari (CAI)

Arch. Carlo Battistella (Valpolicella)

Alessandra Ramini (Comitato naz. Parchi)

Dr. Giovanni Padovani (G.M.)

Avv. Guariente Guarienti

Dr.ssa Giulia Butturini

Dr. Giovanni Beghini

Dr. Francesco Benedetti

 

 
 
Lorenzo Dalai, nato a Verona, laureato in filosofia, sono sposato con Marilisa e ho tre figli. Sono stato responsabile dell’organizzazione aziendale di una catena di supermercati e Consigliere provinciale dal 2009 al 2014. Dal 1980 al 1988 Consigliere nazionale della Federazione Italiana Canoa Kayak, Attualmente Consigliere comunale ad Erbezzo.

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