È morto nella notte Bepi Sartorio il “poeta dotor” della Valdadige. Aveva 86 anni. Si è dedicato per tutta la vita alla sua professione e per 53 anni è stato prima medico condotto e poi medico di base in Valdadige, con ambulatori in ogni frazione di Dolcè.
Oltre al lavoro la sua vita è stata contrassegnata dal suo amore per la poesia, gli amici e la famiglia.
Molti lo ricordano come un poeta unico capace di versi ironici e commuoventi che sono stati pubblicati in molte raccolte e libri che gli sono valsi anche numerosissimi premi.
Dopo libri indimenticabili quali Vento de la me val (1975), Par scùrtoli al pra (1978), Sercando primavere (1983), Ciao paese (1987), Istadela de San Martin (1991), Sognando el Sélese (2005), e Nuncatinora (2006), una delle ultime sue fatiche è la raccolta “El meio mestier del mondo”un omaggio al lavoro di medico condotto.
In questa pubblicazione c’è l’essenza di tutta la sua vita. Con la poesia dal titolo “Vint’ani fa, na note” descrive la gioia di un medico che non dimentica mai una vita che riesce a salvare: Drento me ride el sol / e mili primavere me se impissa / quando te incrontro longo la me strada, / cossì contenta e bela, / cossì piena de vita e de alegria! // No te savarè mai che te si al mondo / solo parché un s-ciantiso / el m’à portà vissin al to letin / na note. // No te ’l savarè mai. / Lo so mi solo… / Ma quanta voia de sigarlo a tutì!
Bepi Sartori era nato a Veronella nel 1936.