Medaglia della città al neurochirurgo Bricolo

 
 

“Un segno di riconoscenza non solo per il lustro dato alla città nel campo della neurochirurgia ma, anche, per avere contribuito alla fama della ‘scuola veronese’ nel campo dello studio del cervello”.

Queste le motivazioni per le quali il sindaco Federico Sboarina ha consegnato ieri la medaglia della città alla memoria del neurochirurgo Albino Bricolo, mancato nel 2015.

Presenti alla cerimonia, oltre alla moglie e ai cinque figli, tra cui l’ex senatore Federico Bricolo, il vicesindaco Luca Zanotto, il sottosegretario Luca Coletto, l’onorevole Vito Comencini, il direttore del dipartimento di Neurochirurgia B dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Integrata di Verona Francesco Sala, il direttore del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona Andrea Sbarbati e Michele Romano, già direttore dell’Azienda ospedaliera veronese.

“La sua è stata una vita dedicata agli altri – ha sottolineato il sindaco Federico Sboarina –. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ma la sua fama è nota come le tante esistenze salvate grazie al suo lavoro. Il professor Bricolo, uomo di forte temperamento, è stato un esempio di attaccamento alla sua città. Infatti, non ha mai lasciato Verona nonostante le tante richieste pervenute dall’estero. Per tutta la sua lunga carriera ha rappresentato una punta di diamante per la città, che vogliamo ricordare oggi con questo simbolico riconoscimento”.

“Il professor Bricolo aveva un’attenzione speciale per i bambini – ha ricordato Coletto –, era in grado di capire come intervenire là dove altri non vedevano possibilità, eseguendo operazioni al limite dell’impossibile, spesso gratuitamente e con un occhio di riguardo per i suoi pazienti più giovani”.

Pioniere della scuola di medicina veronese, il professore Bricolo, con i colleghi Da Pian e Dalle Ore, ha contribuito alla nascita e alla fama della neurochirurgia italiana. Un impegno umano e professionale diviso tra carriera medica ed universitaria, per la quale, dal 1990, ha ricoperto il ruolo di direttore del Dipartimento di Neurochirurgia. Tanti i riconoscimenti di merito acquisti a livello nazionale ed internazionale ma, soprattutto, i successi raggiunti nell’ambito della neurochirurgia e delle numerose pubblicazioni effettuate sui suoi studi sul cervello. 

 
 

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