Mafia a Verona?

 
 

Nella notte di sabato 10 dicembre sono stati dati alle fiamme 21 autocarri in due diverse località, 16 nei pressi dell’area di servizio Esso della tangenziale sud e cinque in Zai. Già lo scorso anno, precisamente il 19 febbraio, era avvenuto un episodio analogo al Basson e il 24 ottobre di quest’anno un altro, sempre nei pressi della tangenziale sud. Sicuramente si tratta di incendi dolosi, tant’è che sono stati ripresi dalle telecamere dell’area di servizio alcuni individui che appiccavano il fuoco, utilizzando liquidi infiammabili; le riprese, di scarsa qualità, sono al vaglio degli inquirenti. Si ipotizza che si tratti di atti di intimidazione perpetrati da soggetti affiliati a cosche mafiose.

In tutte le occasioni citate le squadre dei Vigili del Fuoco intervenute hanno prontamente assolto al loro compito, contenendo i danni. Ma a questo punto il problema sta diventando pesantissimo e infatti i portavoce sindacali dei pompieri veronesi manifestano tutta la loro preoccupazione con un comunicato stampa che tra l’altro chiede: “se non si ritenga opportuno informare il personale operativo rispetto a tale problematica, anche in considerazione del fatto che l’utilizzo di sostanze acceleranti potrebbe amplificare il rischio collegato all’ordinaria attività di estinzione degli incendi. Non ultimo, varrebbe la pena, a nostro parere, pianificare una azione di intelligence che coinvolga anche i Vigili del Fuoco nell’attività di rilevamento delle cause d’incendio. Risulterà evidente a tutti che, se fosse vero quanto dichiarato dalla stampa, siamo di fronte ad un vero e proprio attacco malavitoso che obbliga tutte le istituzioni ad affrontare tale problematica con tutte le accortezze del caso, onde evitare di ampliare la retorica delle vittime del dovere.

Sono trascorsi quindi quasi due anni dal primo incendio doloso di automezzi da trasporto, gli episodi stanno diventando ripetitivi e ancora nulla trapela circa l’individuazione della matrice e degli autori di questi gesti criminali. Si continua a ripetere che le indagini sono in corso, ma di concreto non è ancora emerso granché, intanto sale la preoccupazione creata da episodi che hanno tutte le caratteristiche per essere ascritti alla criminalità organizzata.

 

 
 

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