Fondazione Arena: Gennari chiede le dimissioni di Capelletti

 
 

“Dimissioni immediate per la responsabile dell’ufficio stampa in Fondazione Arena di Verona Alessia Capelletti“.

Questo l’incipit di Alessandro Gennari, da tempo molto critico sulla gestione strategica degli spettacoli di Fondazione Arena nonché sulla scelta di preferire gli artisti Placido Domingo e Gustav Kuhn nel cartellone delle presenze sul palco areniano.

“Assisto sbalordito all’attacco che la Dott.ssa Capelletti sferra a Non Una Di Meno, colpevole di aver inviato una civilissima lettera di protesta per la presenza non gradita di Placido Domingo e Gustav Kuhn nel calendario post COVID; lettera che peraltro condivido nei contenuti. Infatti entrambi hanno confermato ai rispettivi teatri di Los Angeles ed Erl in Austria, le accuse di molestie da parte di alcune cantanti liriche e lo hanno fatto solo a seguito di indagini interne che nel caso di Domingo sono sfociate nel versamento di una ingente somma di denaro (500.000,00 dollari) e la defenestrazione del tenore da tutti i teatri americani e non solo; persino la Spagna lo ha definito sgradito. Solo l’Italia sembra ben accogliere gli “Orchi”. Ma l’uscita della Capelletti è un insulto bello e buono al sacrosanto diritto di difendere proprio le donne dalle molestie sessuali. E’ paradossale che le attiviste di NUDM cerchino di tutelare il buon nome dell’Arena di Verona nel mondo, mentre lei si scaglia contro di loro e cerca di tutelare unicamente le proposte del calendario areniano. Tutto questo senza pensare allle conseguenze di una simile affermazione sul piano internazionale. Quale sarebbe la dignità della donna insultata da quella lettera? Forse in Arena si preferisce il silenzio, anzi l’omertà da parte delle donne? Trovo sia prepotente e fortemente lesivo per il simbolo di Verona e per le donne che vi lavorano, leggere tali esternazioni e chiedo che la Soprintendente Cecilia Gasdia, donna al comando della Fondazione, prenda in seria considerazione l’idea di un cambio di figura nella comunicazione. Così come accaduto in Veronafiere per Vittorio Di Dio, anche in questo caso, la città non può tollerare simili atteggiamenti. 

Cosa ne penserà Giorgia Meloni, segretaria di quel partito di cui la Gasdia fa parte? Quella Giorgia Meloni che tanto ha lottato per arrivare al comando nel partito? Non vorremmo pensare che nonostante l’Arena sia di facciata a trazione femminile, si tolleri qualunque cosa, purché faccia vendere biglietti, pochini in verità”.

 
 

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