Diciannove colpevoli: l’approvazione del bilancio è un macigno sulle teste dei veronesi

 
 

Sono passate da poco le 23 di ieri quando diciannove consiglieri comunali decidono di condannare la città di Verona ad un futuro di lacrime, sudore e sangue. 

Il tanto discusso bilancio alla fine è stato approvato, con gravissime responsabilità dei consiglieri di VERONA DOMANI Filippo Rando e Andrea Sardelli, che disconoscono le sonore bocciature dei loro alleati nelle otto circoscrizioni e votano a favore. 

I rappresentanti politici appartenenti agli schieramenti LISTA TOSI (FARE!), VERONA DOMANI, con l’aggiunta di Fantoni di MEGLIO VERONA e di Barbara Tosi e Cristiano Maccagnani della LEGA NORD, a poche settimane dalle elezioni scaricano sui cittadini un’eredità gravosa e pesante. 

L’inserimento della riqualificazione dell’Arsenale toglie infatti 15 milioni euro di opere essenziali nei quartieri

Nelle circoscrizioni ci saranno di fatto meno risorse (già prima non ce n’erano) per sistemare BUCHE NELLE STRADE, MARCIAPIEDI e soprattutto SCUOLE.

DI SEGUITO I NOMI DI CHI HA VOTATO A FAVORE:

  • Flavio Tosi (LISTA TOSI)
  • Marco Bacchini (LISTA TOSI)
  • Riccardo Battistoni (LISTA TOSI)
  • Donatella Bovo (LISTA TOSI)
  • Ansel Davoli (LISTA TOSI)
  • Vittorio Di Dio (LISTA TOSI)
  • Gianluca Fantoni (MEGLIO V.)
  • Katia Maria Forte (LISTA TOSI)
  • Cristiano Maccagnani (LEGA N.)
  • Gaetano Nicoli (LISTA TOSI)
  • Salvatore Papadia (LISTA TOSI)
  • Giorgio Pasetto (LISTA TOSI)
  • Antonia Pavesi (LISTA TOSI)
  • Massimo Piubello (LISTA TOSI)
  • Filippo Rando (VERONA DOMANI)
  • Massimo Saccardi (LISTA TOSI)
  • Andrea Sardelli (VERONA DOMANI)
  • Francesco Spangaro (LISTA TOSI)
  • Barbara Tosi (LEGA NORD)

Le reazioni:

SINTESI DIBATTITO delle opposizioni:

Il capogruppo di Verona Piazza Pulita Michele Bertucco, nella relazione di minoranza, ha sottolineato che “questa Amministrazione ha raccontato alle circoscrizione che sarebbero state programmate opere pubbliche che invece sono stralciate dall’emendamento del Sindaco. 

Un bilancio che per la prima volta nella storia del Comune di Verona viene bocciato da tutte le Circoscrizioni e poi stravolto dal maxi emendamento, tutto per consentire al Sindaco di mantenere le promesse elettorali collegate alla riqualificazione dell’Arsenale, con un finanziamento che consentirà al privato una tranquillità economica e un rischio bassissimo, rispetto a quello del pubblico. 

Le Amministrazioni che verranno si troveranno così nell’impossibilità di fare investimenti in conto capitale, che saranno bloccati. Vorremmo sapere chi ci può garantire che le opere eliminate, tra le quali adeguamenti normativi a scuole e importanti manutenzioni ordinarie, siano davvero rinviabili. Con questo bilancio, inoltre, non ci saranno più soldi per fare manutenzioni straordinarie di edifici pubblici, strade e marciapiedi. Uno dei tagli più importanti riguarda musei, edifici storici, parco delle mura e cinta magistrale, ossia della cultura”. 

“Arriviamo all’approvazione di questo bilancio – ha sottolineato il capogruppo Pd Luigi Ugoli – con tempi che non consentono certo una sua adeguata valutazione e che, con emendamenti correttivi presentati dall’Amministrazione, subisce all’ultimo modifiche economiche importanti che vanno ad eliminare interventi utili per la città. Un ultimo bilancio che non dice fondamentalmente nulla per il futuro di Verona e ci presenta obiettivi sostanzialmente disattesi da strategie gestionali che non tengono assolutamente conto delle vere necessità del territorio. L’Arsenale non può diventare l’unica opera in cui investire tutte le risorse del Comune”. 

Contrarietà è stata espressa dal capogruppo del Movimento 5 stelle Gianni Benciolini che, sul documento in discussione, ha precisato: “in questo bilancio non vediamo altro che il tentativo di mantenere opere promesse rispetto alle esigenze della città. Migliaia di euro dei cittadini, derivanti da tributi e tasse, sono gestiti da questa Amministrazione per scopi elettorali

Per cose importanti, invece, gli stanziamenti risultano ridicoli. Tanti tagli solo per fare un ipoteca per un progetto che funge da tassello elettorale virtuale”.

M.C.

 
 

1 COMMENTO

  1. Ha senso parlare di Lega Nord con riferimento ai consiglieri Tosi B. e Maccagnani? È arcinoto che il partito ha preso le distanze dai due amministratori già da due anni specificando il loro sfruttamento piuttosto strumentale del nome “Lega Nord”.

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