Da Pallaro a Croce. In mezzo il nulla

 
 

LETTERA ALLA REDAZIONE

di Lucio

AGEC: Azienda martoriata da Palazzo Barbieri. Si dice che il tempo sia galantuomo pensando al futuro. Guardando al passato possiamo dire che il tempo è decisamente tiranno. 

Penso all’epoca in cui AGEC aveva come vertice il Dott. Pallaro. Correvano gli anni 90. Da residente di San Pancrazio ricordo con nostalgia quella Presidenza che risanò parte del quartiere mediante l’abbattimento delle fatiscenti ex “Case del Vescovo” con l’immediata ricostruzione di una cinquantina di nuovi alloggi, assegnati ad altrettanti nuclei familiari. Operazione effettuata a tempo di record. 

Sotto la conduzione Pallaro, ricordo anche interventi alle Piscine di via colonnello Galliano, all’ex Macello di via Filippini e la realizzazione di altre abitazioni popolari a Cà di David. 

Tanto di cappello per un Presidente che accentrò parecchi meriti e che forse per questo venne troppo presto “accantonato” da tutti i Partiti dell’epoca. Compreso il suo.

Dopo di lui, l’oscurantismo. 

A fatica ricordo il passaggio di Patrizia Bravo se non per l’inaugurazione di Piazza Righetti a Quinzano. 

Su Giuseppe Venturini, stendiamo invece un velo pietoso. Possibilmente che sia però molto coprente e che ci liberi dall’imbarazzo della macchia della distruzione dei documenti per l’elezione del Direttore Generale. 

Nubi plumbee che dopo due mandati vennero squarciate dall’Avv. Michele Croce. Una presidenza che durò pochissimo ma che sconquassò AGEC dalle fondamenta. Il tempo che gli fu concesso fu sufficiente per far arrestare e condannare loschi individui, tra cui un certo Sandro Tartaglia.  

Oggi, da semplice cittadino, Croce continua a bombardare l’opinione pubblica con inchieste-verità sul reale stato dei fatiscenti edifici (non) gestiti da AGEC e fa luce sull’inoperosita’ delle manutenzioni. A questo proposito la naturale conclusione sfocia in una domanda, rivolta agli attuali vertici di Palazzo Diamanti, la Direttrice Generale Motta e il Presidente Galli Righi

Esimi Dirigenti, oltre a reintegrare i dipendenti patteggiatori arrestati in seguito alle denunce di Croce, pensate di fare qualcosa per lasciare un segno positivo del vostro passaggio o intendete farvi ricordate per aver scaldato le sedie delle scrivanie di via Noris? Tranquilli, tra poco tempo lo scoprirò da solo.

 
 

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