Cercola: “Ricorso al Tar prevedibile” – Vallani e Pozzerle

 
 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Stefano Vallani e Carlo Pozzerle, rispettivamente consigliere comunale e della settima circoscrizione del Partito Democratico.

“Il ricorso al Tar di Immobiliaria Srl per la mancata realizzazione del centro commerciale sull’area della Cercola era prevedibile a fronte di un Pua (Piano urbanistico attuativo) frettolosamente approvato dalla passata amministrazione.

Come PD della settima Circoscrizione rileviamo come risultato positivo l’eliminazione del nuovo centro commerciale, che è bene ricordare essere di dimensioni previste superiori a quelli già esistenti a San Martino Buon Albergo. Bene anche l’eliminazione di nuove costruzioni per abitazioni e terziario vario, considerate le numerose concessioni da anni già rilasciate all’interno nel quartiere e ancora ferme per mancanza di acquirenti.

Di questo progetto urbanistico sono ancora molti i punti che non tornano, ad esempio il laghetto della “discordia”, citato anche nel ricorso di Immobiliaria Srl: esso venne riconosciuto di valore naturalistico, “area puntiforme – stepping stones”, pertanto meritevole di protezione in fase di redazione del Piano degli Interventi, mentre nel Pua è classificato come semplice prodotto di attività di scavo. E pare che il tecnico delle due differenti valutazioni sia lo stesso.

Come Pd invitiamo pertanto ad attenersi al merito della questione, che riguarda l’insostenibilità e l’assurdità di una simile struttura di vendita situata a due passi da altri centri commerciali già in spietata concorrenza tra loro.

In settima Circoscrizione il Pd ha posto l’accento anche sulla vivibilità del quartiere che già rischia di essere svuotato di attività artigiane e negozi di vicinato a causa del proliferare di nuovi supermercati e ipermercati sull’asse di Via Unità d’Italia, Viale Venezia e Fondo Frugose. Per tali piccole attività un centro commerciale a Verona Est rappresenterebbe il colpo di grazia. Lo stesso dicasi per le centinaia di appartamenti invenduti da decenni, lo sviluppo urbanistico ha qui raggiunto il suo punto massimo, ora occorre concentrarsi sulla riqualificazione dell’esistente e sulla vivibilità dei quartieri.

Fatto questo passo importante verso la conservazione del suolo e la bocciatura del centro commerciale, bisogna pensare al futuro e quindi mettere in atto da subito azioni su dove e come fare il parcheggio scambiatore e trovare i relativi finanziamenti. Filobus e parcheggio scambiatore, collegato esclusivamente alla tangenziale est senza interessare il quartiere di Madonna di Campagna, consentirebbero di poter attuare interventi viabilistici per limitare il traffico automobilistico di attraversamento di San Michele incentivando chi proviene dalla provincia a parcheggiare l’auto e utilizzare il mezzo pubblico. Ciò che resta ora del progetto originario, ovvero un terminal in mezzo a un campo, non pare la soluzione ottimale per il filobus…”

 
 

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