Capigruppo di maggioranza gongolano: “Finalmente un Bilancio serio”

 
 

Opere pubbliche per 128 milioni di euro, con interventi mirati in particolare su strade, piste ciclabili, edifici scolastici. Progetti per la creazione di nuovi spazi per l’incontro e l’aggregazione dei giovani, oltre a sgravi fiscali ed incentivi pensati per supportare a Verona la crescita formativa e lavorativa di ragazzi e ragazze. Attenzione per la salute dei cittadini, con programmi di prevenzione diffusi in tutto il territorio, per superare la disuguaglianza sanitaria. E, soprattutto, massimo impegno per le fasce più deboli, con finanziamenti economici mirati su politiche abitative, famiglia, minori, sociale.

Sono questi i principali obiettivi raccolti nel primo bilancio previsionale 2023-2025 dell’Amministrazione, evidenziati oggi dai capigruppo di maggioranza Fabio Segattini (Pd), Annamaria Molino (Damiano Tommasi Sindaco), Beatrice Verzè (Traguardi) e Jessica Cugini (Comune per Verona), che hanno fatto il punto su alcuni dei passaggi strategici delle linee d’indirizzo finanziario.

Per il capogruppo Fabio Segattini è “Un bilancio serio, che mette in campo risorse concrete. Un cambio di passo rispetto al passato, dove spesso si costruiva una sorta di ‘finanza creativa’ per sostenere interventi che non hanno poi mai visto concretizzazione.

La situazione attuale presenta ancora dal punto di vista economico, a carico di tutti i Comuni e i cittadini, un’inflazione elevatissima. Una realtà che va chiaramente a condizionare i costi dei servizi sostenuti che, nonostante i rincari, il Comune è riuscito a prevedere senza aumentare la spesa a carico dei cittadini.

Amia. Rispetto al 2022 previsto un aumento dell’1% dei servizi per la raccolta differenziata. Un segnale di contro tendenza rispetto al passato.

Agec. E’ necessario ridurre il numero di appartamenti sfitti che non possono essere messi a disposizione.

Efficentamento energetico. Tutti gli immobili pubblici comprese le case Agec hanno bisogno di un revisione che ne possa migliorare la qualità strutturale anche dal punto di vista energetico, con una prospettiva di riduzione dei costi di gestione.

Famiglie. Bisogna portare avanti politiche strutturate su progetti concreti, come l’apertura di maggiori asili nido, per venire incontro alle esigenze delle famiglie”.

La capogruppo Annamaria Molino ha evidenziato come il bilancio “Testimonia un cambio di rotta, una nuova visione di Verona e del futuro dei cittadini e delle cittadine.

Un documento che pone le basi per portare a termine opere già iniziate e risolvere questioni che si trascinavano da decenni, garantendo al tempo stesso risorse importanti per la popolazione. Particolare attenzione è stata posta alle fasce più deboli, con un impegno economico nei confronti delle politiche abitative, di famiglie, minori, sociale con un programma mirato di interventi e servizi particolari dedicati alla comunità più anziana e a quella disagiata.

È il bilancio di un Comune che, aderendo alla rete Città Sane dell’OMS, si prende cura del benessere e della salute della cittadinanza mettendo in atto programmi a favore della salute globale e della prevenzione, con programmi diffusi in tutto il territorio, per superare la disuguaglianza sanitaria.

Vogliamo che Verona diventi una città dove si vive bene e in salute, con parchi e zone verdi dove si può fare movimento e attività sportiva a tutte le età. Puntiamo a una città moderna, sostenibile, inclusiva e sicura”.

“E’ arrivato il momento del ricambio generazionale – ha sottolineato la capogruppo Beatrice Verzè –. Una responsabilità che abbiamo nei confronti di cittadine e cittadini che non vedono opportunità a Verona, per le ragazze e i ragazzi che non hanno spazi fisici dove poter trovarsi, per chi vive l’emergenza abitativa, per le giovani coppie che vorrebbero crearsi una famiglia qui e per coloro che sognano una città più innovativa e davvero a misura di giovani, studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici. In questi anni non si è mai investito sui giovani. Si è tanto parlato di noi, ma mai con noi. E sempre associando la parola giovani a disagio, movida, disturbo e baby gang.

Il futuro di questa città e dei suoi giovani deve passare da azioni concrete e insieme DUP e Bilancio li evidenziano con chiarezza, come la creazione di spazi per favorire incontro e aggregazione, oppure bandi per attività socio-culturali destinati ai giovani. Ancora, luoghi di co-working pubblici per giovani professionisti e sgravi fiscali per giovani coppie sugli affitti e incentivi per i locatari. Fra le priorità anche agevolazioni e sconti riservati ai giovani per l’ingresso in luoghi della cultura della città e servizi per la salute mentale e affiancamento psicologico accessibile a tutte e tutti. Infine, progetti di educazione ambientali e la volontà di favorire l’apertura di negozi di prossimità destinati a giovani imprenditori e imprenditrici, e le pari opportunità, per una città più inclusiva e giusta, in linea con le città europee”.  

Sulle opere pubbliche è intervenuta la capogruppo Jessica Cugini, che ha ricordato: “il finanziamento di una spesa complessiva per il 2023 pari a circa 128 milioni di euro per strade, piste ciclabili, edifici scolastici, così come l’acquisizione di altre tre porzioni della Cinta Muraria Magistrale, Bastione San Giorgio, Porta Palio e San Zeno.

E’ stato quindi chiesta una variazione nel bilancio per quel che riguarda la parte della Rondella delle Boccare, che sappiamo voler aprire alla città, per una maggiore fruibilità, il nuovo ingresso in via Madonna del Terraglio. Interventi che puntano a restituire alla città il parco delle mura, un’ampia zona verde da mettere a disposizione di tutti i veronesi.

Disoccupazione. Dopo 10 anni, per la prima volta, il Comune ha partecipato ad un bando regionale che da la possibilità alle persone disoccupate over 50 di essere assunte a tempo determinato.

Focus sulla qualità del lavoro. Per combattere tutte le discriminazioni di genere. Massima attenzione, ad esempio, per gli operatori dei beni culturali. Gli assessori Bertucco e Ugolini  hanno lanciato la proposta di rendere obbligatorio, nelle città turistiche, l’applicazione del contratto collettivo di Federcultura.

Verona città aperta. Parità di genere e Lgbtq+. Per la prima volta sono stati incontrati in Comune, per mettere in campo un cartello condiviso che ne valorizzi le attività da anni sostenute sul territorio. Ricordiamo che ci sono tante ragazze e ragazzi che abbandonano le scuole perché vittime di bullismo. Barriere architettoniche. Sono 2330 le barriere architettoniche in centro storico mappate dal Peba. Ad oggi solo 27 sono state risolte. Un dato che certifica le tante e diverse difficoltà incontrate oggi a Verona da chi ha disabilità o limitazioni del movimento. Puntiamo a concretizzare interventi in grado di modificare questa situazione, come la possibilità di inserire negli autobus segnalatori sonori differenti a seconda di chi prenota la fermata”.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here