Bertucco presenta il bilancio a favore dei più deboli e delle opere pubbliche

 
 

Salvaguardare gli equilibri di bilancio, senza innalzare le tasse e garantendo risorse importanti per le fasce più deboli della popolazione e, al contempo, il finanziamento di alcune società partecipate al fine di portare avanti progetti per la città. Nello specifico, l’aumento di capitale di AMT3 per il filobus e la copertura delle maggiori spese a carico di Agec per i costi del servizio di refezione scolastica.

Sono queste alcune delle scelte significative compiute dall’Amministrazione nel primo documento finanziario presentato questa sera in Consiglio comunale. Un testo che definisce concretamente il cambio di rotta, anche a fronte dell’aumento dei costi di gestione dovuti al rincaro della spesa per l’energia, illustrato all’aula dall’assessore al Bilancio Michele Bertucco. Presentati complessivamente 1103 emendamenti all’esame degli uffici per la valutazione di ammissibilità.

Fasce più deboli della popolazione. Nei confronti dei cittadini in difficoltà le voci famiglia, minori, sociale e cultura sono le macro aree d’intervento su cui si delinea l’impegno dell’Amministrazione. Un piano d’azione già definito nelle linee di mandato, che ora prende corpo e sostanza nel bilancio 2023 che, oltre a salvaguardare gli equilibri economici senza alcun aggravio di costi per la comunità veronese, ha predisposto un programma mirato di intervento economico.

Vi rientrano in particolare: nuovi sostegni a favore di cittadini in difficoltà economiche, con +3 milioni di euro provenienti dal Fondo povertà. Gli sgravi fiscali con l’innalzamento della soglia minima di esenzione dell’addizionale Irpef, con un incremento di 7.300 cittadini rispetto alla soglia precedente. E, ancora, 1.400.000 mila euro per i minori, di cui 400 mila dal Comune e 1 milione dallo Stato, per azioni a sostegno dei minori non accompagnati. Stanziati infine 700 mila euro per interventi in favore della cultura e 200 mila per il potenziamento dei servizi dedicati alla popolazione più anziana e disagiata.

Fondi dal Comune per evitare l’aumento dei costi del servizio di refezione scolastica. Per il prossimo triennio, a causa di un nuova gara per il servizio di fornitura dei pasti, Agec ha previsto un incremento dei costi per la refezione scolastica, pari a 1.300.000 euro per il 2023. Aumenti che il Comune ha scelto di coprire per non generare alcun nuovo aggravio di spesa sulle famiglie.

Soglia minima di esenzione dell’addizionale Irpef. La no tax area passa da 10 mila a 12 mila euro, allargando così la fetta di veronesi che dal 2023 in poi non dovranno pagare l’aliquota, fissata nella misura dello 0,80% sul reddito imponibile.

Tale innalzamento comporta, sulla base delle dichiarazioni 2020, che su 197 mila contribuenti, ben 67.500 saranno esentati dal pagamento, con un incremento di 7.300 cittadini rispetto alla soglia precedente, per lo più percettori di reddito di lavoro dipendente e di pensione.

Imu invariata. Nessuna variazione è prevista per l’’imposta comunale sugli immobili, che resta uguale anche per il 2023 e sono confermati i valori delle aree fabbricabili.

Il bilancio di previsione 2023 ammonta complessivamente a 634 milioni di euro, con una spesa corrente pari a 361.055.331 (330.326.211nel 2022).

“Il documento finanziario è stato costruito tenendo conto del forte impatto sulla spesa comunale della crisi energetica in atto. Una situazione che non è ancora rientrata e che dobbiamo tenere attenzionata – ha spiegato Bertucco –. Devo essere chiaro, tali aumenti hanno determinato per il Comune di Verona un incremento del 93% della previsione 2023 della spesa per l’energia elettrica rispetto alla previsione iniziale del 2022, con + 4,5 milioni di euro. Inoltre, una crescita del 24% della spesa per l’illuminazione pubblica, con + 1,9 milioni di euro e del 21% della spesa per il riscaldamento, con + 2,3 milioni di euro. Un quadro nel quale ci siamo impegnati a strutturare un bilancio che non comportasse aggravi di spesa sui cittadini, anzi, sono state fatte scelte che vanno proprio nella direzione di aumentare le risorse a disposizione delle fasce più deboli della popolazione, come la soglia minima di esenzione dell’addizionale Irpef passata da 10 a 12 mila euro. A complicare ulteriormente la situazione la riduzione dei finanziamenti statali per la garanzia della continuità dei servizi locali, che passano dai 6 milioni di euro riconosciuti nel 2022 ai circa 2,1 milioni di euro che prevediamo di ricevere per il 2023, l’Amministrazione si è impegnata a garantire tutti i servizi erogati ai cittadini e alle cittadine veronesi, senza alcun ulteriore aggravio di spesa”.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here