AGEC, dopo Motta la Cassazione rigetta anche il ricorso Tartaglia

 
 

“La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità, liquidate in euro 200,00 per esborsi ed euro 5.000,00 per competenze professionali, oltre al rimborso delle spese generali del 15% ed agli accessori di legge”.

In questo modo si conclude la sentenza di Cassazione che manda all’aria il ricorso di Sandro Tartaglia, già DG licenziato da Agec, qualche giorno dopo il pronunciamento di un’altra sentenza di Cassazione, questa volta destinata all’ex PM nonché subentrata Legale Rappresentante in Agec al posto di Tartaglia, Maria Cristina Motta.

Benessere per l’azienda di via Noris, che nel giro di pochi giorni archivia due ricorsi che sarebbero potuti pesare moltissimo nella gestione delle proprie finanze, con possibili riverberi negativi sulle attività commerciali e sociali dell’ente comunale.

Dopo Motta è dunque il turno di Tartaglia, le cui velleità di risarcimento, che sarebbero costate oltre un milione e cento mila euro se sommate a quelle della collega (400 circa per l’ex PM e 750 per l’ingegnere) vanno in fumo. Agec non dovrà corrispondere nulla a nessuno.

Tartaglia, condannato penalmente per abuso d’ufficio e falso, aveva poi chiesto l’accertamento dell’inesistenza, dell’inefficacia e, comunque, dell’ingiustificatezza del licenziamento del 21 gennaio del 2015 e la conseguente condanna dell’A.G.E.C. alla reintegrazione nella posizione dirigenziale in precedenza occupata ed al pagamento delle retribuzioni maturate dalla data del recesso.

Ricorso che tuttavia è stato rigettato dagli Ermellini, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità.

foto: l’Arena

 
 

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