Aeroporto Catullo – Scomode verità episodio 5

 
 

Chi di finanza ferisce…

La spartizione che ha solo finalità finanziarie …

Ieri abbiamo scritto della spartizione politica che è avventa la scorsa settimana. Un posto a te ed uno a me e tutti contenti (compreso Cencelli)…. ma poi nessuno valuta i danni che queste “spartizioni politiche” hanno su asset strategici come l’aeroporto. (e perché no AGSM e le altre)

Un vero peccato, anche noi ci eravamo illusi che qualcosa sarebbe cambiato. Lunghe video interviste con i protagonisti della politica locale che chiaramente indicavano che il cambio di passo era stato deciso.

Invece?

Tutto ed il contrario nelle nomine, e con massimo rispetto per Albino Pezzini, crediamo che sappia che c’è un aeroporto a Verona, ma non come si possa gestire. Allora che senso ha nominarlo in Aerogest? La spartizione politica sta tutta qui, io controllo un portfolio di voti datemi qualche posto che garantisca visibilità, così funziona (ancora!) Verona.

Noi ci chiediamo dove siano finite le tante belle parole dette nelle ultime settimane dai vari politici, Comencini, Dal Moro, Businarolo, Paternoster e molti altri, passati anche di qui, memoria corta o semplicemente credono che noi a Verona siamo tutti scemi?

Purtroppo sarà la seconda risposta…

La situazione è surreale, e sicuramente non finisce qui, ci sarà un prezzo molto importante da pagare a livello politico. La città ormai naviga a vista con un sindaco in balia delle correnti che tratta la cessione di AGSM senza gara, e si da molto da fare per dare tutto il suo supporto a SAVE e a Marchi, situazione più unica che rara e che purtroppo pagheremo a caro prezzo.

Ma torniamo al pezzo di ieri ed in particolare ai commenti ricevuti da 2 nostri lettori sul perché SAVE non molli la sua partecipazione in Catullo nonostante il fatto che la stessa abbia un effetto trascurabile sui conti di SAVE, e soprattutto è chiaro ed evidente che non siano (e non abbiano intenzioni) in grado di sviluppare tutto il potenziale che offre il Sistema Aeroportuale del Garda.

Il Catullo per gli investitori SAVE, in particolare Deutsche Bank ed Infravia, rappresenta un aspetto strategico che ha pesato molto sulla valutazione della società SAVE al momento dell’acquisto e del loro ingresso nella compagine societaria.

Loro (i fondi che hanno acquisito SAVE) hanno valutato SAVE 1,284 miliardi di euro sapendo che avrebbero controllato l’unico competitor sul territorio. Pertanto, non è semplicemente una questione di ricomprarsi le quote Catullo in mano a SAVE e dargli una valutazione equa, ma vedere l’impatto sulla valutazione di SAVE nel suo complesso.

Facciamo un esempio per essere più chiari ai nostri lettori.

Se le quote del Catullo in mano a SAVE valessero 40 milioni oggi, altrettanto non possiamo dire per la valutazione di SAVE con e senza le quote Catullo. Da una prima stima l’impatto per SAVE in termini di valutazione del loro asset senza il Catullo sarebbe un valore (in negativo) molto superiore ai 40 milioni del valore di mercato delle quote Catullo.

Un bel problema che la politica deve risolvere. SAVE aveva un piano industriale che prevedeva un raddoppio del traffico passeggeri nei prossimi 10 anni per Venezia, ma sicuramente questo teneva conto di un ridimensionamento di Verona spingendo il traffico del bacino del Garda verso Venezia.

Oggi c’è da chiedersi, ma i vari Tosi, Maccagnani, Arena, Bianchi, Comune di Verona, Provincia di Verona, Provincia di Trento e Bolzano e Camera di Commercio avevano capito la fine che avrebbe fatto lo scalo di Verona (e Brescia) con l’ingresso di SAVE?

Abbiamo comunque la certezza che hanno firmato dei patti para sociali capestro, e soprattutto nessun accordo vincolante di sviluppo. Sembra che ai nostri di allora poco importasse del futuro degli scali di Verona e Brescia.

Per uscire da questa situazione serve un intervento politico importante, Verona e Brescia non possono essere ostaggio della finanza, abbiamo diritto di crescere e sviluppare il nostro territorio.

Un nostro lettore ha parlato di mondo di mezzo per il Catullo, non sarei così drastico, ma certamente siamo ostaggio di un affare miliardario che ci ha fatto e farà sempre più del male.

La politica Locale tiri fuori gli attributi e risolva gli errori di chi ha fatto questi danni. Non possiamo essere ostaggio di certi giochi della finanza, e per favore ce li tolga da torno e non confermi personaggi che hanno fatto solo danni!

… di finanza perisce!

Gerardo Grote

 
 

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