“Verona in picchiata negli indici di qualità della vita” dice Flavio Tosi, che commenta la classifica pubblicata da Italia Oggi, che ha lavorato con l’Università La Sapienza di Roma e Cattolica Assicurazioni. La ricerca è di Alessandro Polli del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche de La Sapienza. L’analisi, che ha messo insieme gli indicatori statistici dei più importanti enti e istituti di ricerca italiani, si concentra su questi filoni: Popolazione e Demografia, Istruzione e Formazione, Reati e Sicurezza, Ambiente, Salute, Affari e Lavoro, Tenore di Vita e Tempo Libero e Turismo.
“Verona – dice Tosi – passa dal 12° posto del 2017, anno del congedo della mia amministrazione, al 23° attuale. Nell’ultimo anno in particolare si registra una crisi evidente, con Verona che scivola dalla 14° alla 23° posizione. Questo in un contesto generale italiano che, come sottolinea la ricerca, vede la qualità della vita complessivamente migliorata. In sostanza: mentre l’Italia migliora, Verona peggiora. E a dirlo non è il sottoscritto, ma istituzioni imparziali e autorevoli”.
“In particolare Verona paga l’essere molto indietro, al 42° posto, negli ambiti della sicurezza – in Veneto, dove quattro province su sette sono nei primi 15 posti, siamo davanti solo a Rovigo – e del tempo libero e turismo. Verona ha enormi flussi turistici, ma rispetto al suo potenziale è deficitaria nelle strutture e negli investimenti. Dopo due anni di Sboarina abbiamo dunque una città più insicura e meno attrattiva per veronesi e turisti”.
Tosi ricorda che “turismo e cultura furono il manifesto elettorale di Sboarina due anni e mezzo fa. Oggi però ci accorgiamo che Verona fa il passo del gambero: è 60° per le strutture dedicate al turismo e 53° per quelle dedicate al tempo libero. Siamo 49° per numero di associazioni ricreative, artistiche e culturali e 38° per palestre e strutture sportive”.
Tosi rammenta “tutti i ritardi, le indecisioni, le inadeguatezze in questo ambito. Dal progetto di Adige Docks che, nonostante sia stato deliberato dalla mia amministrazione, ancora oggi langue e che certamente contribuirebbe ad alzare il livello delle strutture ricreative e sportive. Poi in ambito culturale sono ferme le grandi mostre – in due anni e mezzo ne è stata fatta una in Gran Guardia – e sono stati ridotti gli eventi. Purtroppo poi non sappiamo curare nemmeno i nostri simboli, si veda il totale immobilismo di Sboarina sul riordino della Casa di Giulietta, con il progetto Mox che era pronto sotto la mia amministrazione ma che è stato congelato”.
Quanto al turismo, ricorda Tosi, “certamente la tassa di soggiorno raddoppiata da Sboarina e i continui disagi creati a esercenti e ristoratori con decisioni insensate (vedi telecamere in uscita dalla ztl e mobility day) non contribuiscono a far crescere Verona sul piano della ricezione turistica”.
Parliamo del Valerio Catullo????