A Fieragricola il Comune adotta stile di vita sano e sostenibile

 
 

Educazione, sicurezza alimentare e riduzione dello spreco. Su questi tre pilastri si basa “Verona Food Policy”, una delle pratiche messe in campo dal Comune di Verona, nell’ambito della Rete delle Città Sane dell’OMS di cui è socio e detiene la vicepresidenza nazionale, per promuovere pratiche alimentari che tutelino la salute e l’ambiente, garantendo anche la sostenibilità delle filiere produttive. L’iniziativa è parte integrante del progetto VIVIAMOVERONA, che si propone di coinvolgere la cittadinanza e gli attori istituzionali nella progettazione della città futura.

“Con il lancio del percorso per la definizione di una food policy del Comune, avviamo un processo strategico per Verona – spiega l’assessore alla Transizione ecologica Tommaso Ferrari –. L’obiettivo è arrivare a un ampio coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse della città, che sul tema delle produzioni agroalimentari è già un punto di riferimento a livello nazionale e che può vantare esperienze di eccellenza sul contrasto allo spreco. Un lavoro collettivo che tocca tematiche fondamentali da un punto di vista ambientale e strategico per i nostri territori. Una visione di sistema per una città che informa, sensibilizza e promuove una corretta educazione alle risorse disponibili, che valorizza le proprie produzioni e che guarda con maggiore consapevolezza alla propria salute. Una tappa fondamentale anche per prepararci all’anno olimpico 2026”.

“Il progetto Food Policy del Comune di Verona ben si inserisce nel programma delle attività della Rete Città Sane OMS – afferma la consigliera comunale delegata per la Rete Italiana Città Sane – OMS Annamaria Molino -. I comuni che fanno parte della rete mettono in campo tutta una serie di iniziative per tutelare la salute delle persone, degli animali, dell’ambiente, la cosiddetta ‘one health’, salute globale, per garantire così il miglior livello di benessere possibile. Alcune città della Rete hanno già avviato il progetto food policy, e prossimamente tutti i comuni saranno invitati a iniziare questo percorso, condividendo buone pratiche”.

“Verona Food Policy” vedrà coinvolti diversi attori, dall’agricoltura alla grande distribuzione, dalle mense scolastiche alla ristorazione, tutti per sensibilizzare riguardo all’adozione di pratiche innovative e l’impiego di strumenti tecnologici per monitorare e implementare le buone pratiche.

Un progetto particolarmente significativo anche per il ruolo che Verona ricoprirà in vista delle Olimpiadi invernali e paralimpiche del 2026, e per questo supportato da Verona Agrifood Innovation Hub con il sostegno della Fondazione Cariverona.

Saranno istituiti cinque tavoli di lavoro per affrontare specifiche tematiche legate alla food policy: educazione, spreco e scarto, eventi pubblici, salute e prevenzione, produzione. Verranno coinvolti vari soggetti istituzionali e privati, tra cui l’Assessorato alle Politiche educative, Verona Mercato, la Grande Distribuzione Organizzata, associazioni del Terzo settore, Enti sanitari e organizzatori di manifestazioni pubbliche.

Il progetto verrà presentato domani, venerdì 2 febbraio alle ore 12, durante una tavola rotonda che si terrà nella sala Bellini, Galleria 6/7 del Centro Congressi Arena di Veronafiere. Introdurrà l’incontro il presidente di Veronafiere Federico Bricolo, con la partecipazione dell’assessore alla Transizione ecologica Tommaso Ferrari, Diego Begalli dell’Università degli Studi di Verona, Franca Castellani Veronamercato, Sara Ferrari e Seride Meloni di AULSS 9, Mauro Zamboni dell’Università degli Studi di Verona e AOUI con anche la partecipazione del Comune di Milano. Modera Filippo Federico di Verona Agrifood Innovation Hub.

Le fasi operative. Primo passo sarà lo sviluppo di un portale dedicato al progetto per informare e coinvolgere la cittadinanza, seguito dall’organizzazione di un evento di lancio del progetto con tutti gli stakeholder coinvolti durante Fieragricola. L’evento sarà l’occasione per invitare anche alcuni rappresentanti del Comune di Milano, che nel 2015 hanno iniziato il percorso della Food Policy  e che sono alla presidenza della Rete Città Sane-OMS

Verranno poi avviati l’avvio di tre tavoli di lavoro.

Il primo per creare cultura e conoscenza su alimentazione e nutrizione corretta, sia come scelta dei cibi a tutela della salute sia come sostenibilità degli stessi. Il progetto si rivolge a tutte le fasce di età coinvolgendo le scuole, dove già ci sono percorsi attivati, e trovando altre forme di sensibilizzazione e formazione per le altre fasce di età (famiglie e RSA).

Il secondo step sarà “Zero scarto”. Saranno coinvolti manifestazioni e congressi in edifici comunali/feste/sagre/eventi nel Comune, al fine di associare al nuovo regolamento sui rifiuti in via di approvazione un protocollo e delle indicazioni relative alla riduzione degli scarti e all’utilizzo di filiere corte, prevedendo premialità per i soggetti che aderiranno al progetto. Verranno poi scelte alcune Circoscrizioni dove sperimentare modelli per tutta la popolazione (es. To Good To Go o altre applicazioni simili, altro), con premialità per chi aderisce; saranno coinvolti anche i ristoranti (protocollo volontario di ristorante zero sprechi? Incentivi per l’adesione?).

Il terzo tavolo riguarda la “Sicurezza alimentare” attraverso l’elaborazione di materiali divulgativi, organizzazione di eventi e redazione di documenti ad uso dei vari settori dell’Amministrazione comunale coinvolti, in collaborazione con i partner della ULSS 9 e dell’Università.

 
 

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