Fusione AGSM-AIM: Bertucco non si fida e chiede lumi in commissione

 
 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune.

Se davvero è pronta la fusione Agsm Aim, l’amministrazione convochi le commissioni consiliari per mettere il Consiglio – cui spetta l’approvazione finale – nelle condizioni di valutare. Il sentore comune, tuttavia, è di essere di fronte all’ennesimo annuncio, dopo che per mesi e mesi, chi per un motivo chi per l’altro, Verona e Vicenza sono rimaste dormienti. Le “tappe forzate” cui si fa cenno per arrivare alla fusione entro la prossima estate, non saranno mica il pretesto per tagliare fuori la città dalle questioni rilevanti che ci sono ancora sul tappeto?

Agsm in particolare deve chiarire tutta una serie di aspetti, il primo dei quali è quello occupazionale: la fusione/aggregazione genererà esuberi? Porterà a dismettere sedi operative e di lavoro? A quanto risulta, le organizzazioni sindacali non sono state ancora convocate. Come ci si regolerà, poi, con le partecipazioni societarie di Agsm che non rispettano la Legge Madia? Ce ne sono ancora e sono tante, a partire dalla Holding Albanese rispetto alla quale gli stessi uffici comunali stentano a vederci chiaro. Non da ultimo: l’amministrazione conta di risolvere prima o dopo la fusione, le criticità di Amia, che porterebbe in dote cattivi risultati sia dal punto di visto finanziario che dal punto di vista operativo, ad esempio con una quota di raccolta differenziata che cala anziché crescere? 

Le foto dei due Sindaci sorridenti non spiegano nulla di tutto questo. Se ieri è stato il giorno delle congratulazioni ora bisogna cominciare a fare chiarezza mostrando la documentazione. L’amministrazione scelga il luogo e le modalità, dando seguito ad almeno una delle numerose richieste di convocazione di commissione che le minoranze hanno inoltrato nell’ultimo anno“.

 
 

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