Coprifuoco alle 22, Sboarina: “Faccio prima a chiudere la città..”

 
 

Davanti all’ipotesi di una proroga del coprifuoco dalle ore 22, il sindaco Federico Sboarina si è mosso per risolvere un problema che rischia di penalizzare la ripresa degli spettacoli. Da Verona è partito quindi l’appello per Venezia e Roma, a istituzioni e a tutte le forze politiche, affinché ci sia un cambio di rotta repentino. E’ stata inviata la lettera ai 16 parlamentari veronesi per chiedere il loro intervento alla Camera e Senato, mentre il governatore Luca Zaia ha già condiviso la preoccupazione del sindaco. Coinvolgimento diretto del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, già da settimane al lavoro con il Cts per ottenere la deroga alla capienza in Arena e portarla a 6.000 spettatori. Infatti, se il Decreto Legge in arrivo convalidasse il provvedimento, sarebbe impossibile confermare tutti gli spettacoli all’aperto già programmati sia in Arena che al Teatro Romano, così come i festival. nessuno spettacolo è in grado di concludersi in tempo per consentire al pubblico di arrivare a casa prima del coprifuoco. Eventi per i quali è già in corso la vendita dei biglietti. Senza contare le difficoltà delle categorie economiche che lavorano soprattutto di sera, già pesantemente colpite dalla pandemia.

“Una macchina come quella degli spettacoli non si può avviare da una settimana all’altra, faccio prima a chiudere la città – commenta Sboarina, alla luce delle ultime notizie in circolazione -. Il coprifuoco è una scure su tutti gli spettacoli dal vivo. Il primo concerto in Arena è il 5 giugno, è inaccettabile restare nell’incertezza fino a fine maggio per capire se posso realizzarlo o no. Stiamo già montando il palco, che costa centinaia di migliaia di euro, le prevendite sono già aperte. Non c’è tempo da perdere, non possiamo aspettare il decreto legge definitivo per far sentire la nostra voce, perché l’eventuale modifica richiederebbe un iter parlamentare. Nemmeno l’ipotesi di una valutazione a maggio in base ai contagi può essere una soluzione. Per tempo abbiamo fatto il protocollo con regole ferree per garantire la sicurezza e con programmi di primo livello con artisti e maestranze. E ora, ad un mese dal primo concerto in Arena, ci dicono che non sapremo se il pubblico alle dieci di sera dovrà essere a casa. Un’assurdità davanti alla quale non possiamo rimanere in silenzio. Chiedo a tutte le forze politiche di intervenire, rischiamo di veder compromessa tutta l’estate, peggio dell’anno scorso. E di uccidere tante categorie e settori economici. L’idea potrebbe essere quella di prevedere già da adesso, nel caso i contagi con consentissero di togliere il coprifuoco, delle deroghe specifiche. Come ad esempio la libertà di spostamento dopo le 22 per chi ha il biglietto di uno spettacolo o lo scontrino di un ristorante. Questo ci permetterebbe quanto meno di avere un po’ di respiro con la programmazione estiva dei tanti contenitori culturali, oltre che di far sì che i nostri esercenti possano lavorare”.

 
 

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