«La situazione di questa mattina in Piazza Erbe si commenta da sola: si tratta di un grave esempio di inciviltà, e non è collegata al Covid – dichiara Tommaso Ferrari, consigliere di Traguardi Compito della Politica, però, è reagire con lucidità e non solo con i divieti. Compito della Politica è trovare una mediazione affinché il “salotto buono” di Verona sia una piazza pulita e sicura, ma anche animata. Le istituzioni devono punire severamente chi non rispetta le regole minime di civiltà, ma individuando gli incivili senza sparare nel mucchio o, peggio, imputare la colpa alla generica categoria dei “giovani”, com’è stato fatto l’altro giorno dall’assessore Polato. Chi siede nelle istituzioni deve stimolare la ripresa dell’economia locale trovando un equilibrio fra i diversi bisogni, non limitarsi alle manifestazioni di solidarietà. Non è facile, senza dubbio, ma non si possono decidere i provvedimenti in base alle emozioni, non si può passare da urlare “aprite tutto” alle ordinanze che vietano il take away, perché una Politica che avesse preparato la riapertura confrontandosi con tutte le parti interessate avrebbe evitato quelle scene per tempo»
«È una delle ragioni per cui abbiamo spinto per una gestione collettiva e coordinata del dopo-emergenza, che ancora purtroppo stenta a decollare perché il Sindaco sembra voler andare da solo – aggiunte Pietro Trincanato, presidente di Traguardi – E allora, qualcuno si assuma la responsabilità di ciò che è successo, perché che dopo due mesi di chiusura Piazza Erbe sarebbe stata affollata non era impossibile da prevedere! Occorre lucidità, altrimenti per un episodio grave – l’assembramento pericoloso per ragioni sanitarie – e incivile – le bottiglie e bicchieri abbandonati per terra – si rischia di colpire e di fermare parte dell’economia cittadina proprio quando si prepara a ripartire. I modi ci sono, e non basta fare gli sceriffi del giorno dopo. È più semplice, forse, ma non risolve nulla»