Ecco il piano-cantieri “VAIA”; 5 milioni per ricostruire parte dello scheletro idrico di Verona

 
 

E’ partito finalmente l’ampio e articolato programma di interventi per mettere a nuovo la rete delle acque piovane di alcune zone cittadine, quelle in cui si verificano le maggiori criticità durante i sempre più frequenti fenomeni temporaleschi di carattere violento, primi tra tutti le bombe d’acqua. Dal nuovo sfioratore in Adige che sarà realizzato in Corso Cavour alle nuove reti di raccolta delle acque bianche di via Colombo e via Chioda, fino alla realizzazione di pozzi perdenti a Montorio e una nuova condotta fognaria a Cerea.

Sono queste alcune delle opere che saranno realizzate da Acque Veronesi con i fondi messi a disposizione dalla Regione Veneto a supporto dei territori colpiti dall’emergenza Vaia, l’eccezionale ondata di maltempo che nel 2018 colpì diverse aree del Veneto. Dei 27 milioni gestiti dal commissario delegato Luca Zaia per gli interventi di ripristino del servizio idrico integrato, grazie al lavoro di Acque Veronesi 5 milioni sono stati intercettati dai comuni di Verona, Cerea e Minerbe per interventi che riguardano la raccolta delle acque piovane in alcune aree critiche particolarmente soggette ad allagamenti.
La parte più cospicua dei lavori, che favoriranno una migliore captazione e il convogliamento delle acque dovute alle piogge, riguardano la città di Verona dove sono previsti più cantieri per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro.
L’avvio degli interventi Vaia rappresenta l’inizio di un percorso che dovrà necessariamente proseguire con analisi e progettazioni più estese e investimenti molto consistenti, soprattutto da parte dei comuni a cui spetta il carico prevalente della gestione delle acque piovane.
Le criticità idrauliche segnalate nella provincia sono centinaia, causate in parte dai cambiamenti climatici, che stanno portando sempre più spesso a eventi estremi, anche ravvicinati nel tempo, e in parte da reti fognarie che pagano l’usura degli anni e manutenzioni mai effettuate, e che quindi oggi risultano inadeguate per i carichi attuali. Da qui la necessità di interventi non più soltanto puntuali come fatto finora ma “di sistema”, che richiedono studi, progettazioni e investimenti che vanno oltre le possibilità dei bilanci comunali.

Per i cantieri ‘Vaia’ è stata fondamentale la capacità di Acque Veronesi di farsi trovare pronti quando si è verificata l’opportunità di accedere ai fondi della Regione Veneto. Contributi assegnati ai comuni grazie al lavoro progettuale e tecnico svolto in tempi ristretti da Acque Veronesi, poi indicato, nel caso del Comune di Verona come soggetto attuatore degli interventi.


I CANTIERI – LO STATO DEI LAVORI

– Nel dettaglio il primo lotto di lavori, già partito, riguarda via Chioda, dove saranno realizzate una nuova rete di acque piovane e alcuni pozzetti d’ispezione a cui si collegheranno caditoie e griglie. La rete si svilupperà lungo la via Fermi fino all’intersezione con via Monnet, da lì si estenderà lungo strada dell’Alpo per una lunghezza totale di 655 metri. Prevista inoltre l’installazione di un semaforo in prossimità del sottopasso ferroviario regolato da una sonda in grado di fermare il traffico in caso di allagamenti. Costo dell’intervento 400 mila euro, tempi di durata dei lavori circa tre mesi.

– Il secondo lotto, che vale complessivamente un milione e centomila euro, riguarda invece tre interventi, due già avviati e uno che si realizzerà nei prossimi mesi.
In via Colombo, una delle aree cittadine costantemente soggette ad allagamenti, verrà completamente rivista la rete di raccolta e smaltimento delle acque piovane con la realizzazione di cinque nuove tratte.
Verranno inoltre sostituite le attuali caditoie e bocche di lupo con dei nuovi dispositivi di raccolta e il rifacimento dei relativi allacciamenti. Durata dei lavori superiore ai tre mesi. Molto atteso e già avviato anche l’intervento in via Da Legnago a Montorio dove la realizzazione di dieci nuovi pozzi perdenti permetterà di potenziare l’attuale rete di raccolta e smaltimento delle acque piovane, sottodimensionata per eventi intensi e di breve durata. Tempi di realizzazione, sempre salvo complicazioni, un mese circa.
In previsione anche l’intervento ad Avesa lungo il torrente Lorì.
– Altri interventi, in partenza nelle prossime settimane, riguarderanno via Albere, via della Spianà e la tangenziale nord. Opere del valore di due milioni e mezzo di euro mentre a marzo è previsto il via alla realizzazione di un nuovo sfioratore in Adige in Riva San Lorenzo, in Corso Cavour, con la risagomatura del ramo idraulico già esistente. Durata dei lavori circa sei mesi, salvo ritrovamenti archeologici che come in altre occasioni potrebbero allungare i tempi di realizzazione dell’opera.
Per quanto riguarda la provincia, i lavori da effettuare nel comune di Cerea, anche questi molto attesi dal territorio, riguardano in particolare la realizzazione di una nuova condotta fognaria e tre nuovi bacini di laminazione.
L’intervento di Minerbe servirà invece per alleggerire i livelli di piena del Canale Morando. I due interventi, per cui sono soggetti attuatori i comuni stessi, hanno un valore complessivo di 1,5 milione di euro e sono finanziati per circa mezzo milione dai fondi Vaia.

I cantieri di Acque Veronesi lungo un tratto di viale Cristoforo Colombo

L’ingente programma è stato illustrato ieri in municipio dal sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore alle Strade Marco Padovani e il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli. Alla conferenza ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente e Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin. Presenti anche il sindaco di Minerbe Andrea Girardi e l’assessore ai Lavori pubblici di Cerea Bruno Fanton. ”

Con questi lavori mettiamo mano nelle zone più critiche della città – ha detto il sindaco – situazioni complesse che hanno bisogno di diversi interventi ma soprattutto di ingenti investimenti. I cantieri che presentiamo oggi sono importanti per due motivi perché portano sulla nostra città un investimento significativo e con progetti importanti. Ringrazio la Regione per la collaborazione e la disponibilità sempre immediate, e Acque Veronesi non solo per la professionalità di cui dà costantemente prova ma anche per la prontezza progettuale su alcuni dei punti difficili. A causa dei cambiamenti climatici in atto, ci troviamo purtroppo ad affrontare sempre più spesso fenomeni temporaleschi violenti, delle ‘bombe d’acqua’ che, in pochi minuti, mettono in crisi la struttura fognaria cittadina, con allagamenti in alcune parti della città. Una situazione che impone un costante monitoraggio della rete fognaria ed opere in grado di accrescerne il sistema di raccolta e deflusso delle acque. I lavori già avviati vanno proprio in questa direzione. Ci tengo a sottolineare anche la tempestività dell’avvio dei cantieri, se pensiamo che l’evento ‘Vaia’ risale a poco più di due anni fa, è notevole essere già a questo punto. Ciò si deve sia alla macchina organizzativa messa a punto dalla Regione ma anche dai progetti pronti di Acque veronesi. Per quanto riguarda, invece, i rimborsi dei danni del tremendo nubifragio del 23 agosto stiamo ancora aspettando il Governo, nonostante le rassicurazioni arrivare sia dal presidente Mattarella che dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri Conte. Ho già pronta da rispedire la lettera che avevo inviato a Conte, tra qualche giorno sarà sulla scrivania di Draghi, vogliamo certezze sia sulle risorse che arriveranno sia sulle tipologie di beni da risarcire.

Dettaglio un altro cantiere della sezione “VAIA”

Quella che viene chiamata tempesta ‘Vaia’, accaduta a fine ottobre 2018, è stata un evento senza precedenti e che ha interessato quasi tutta la regione – spiega l’assessore Bottacin-. Una devastazione per la quale il Governo dichiarò subito lo stato di crisi e stanziò 1 miliardo di euro per gli interventi necessari. La suddivisione dei fondi in tre annualità, insieme alla possibilità di avviare i cantieri in deroga alle leggi vigenti, ci ha permesso di essere operativi il prima possibile. Tuttavia la Regione ha dovuto avvalersi di enti e società del territorio, salvo non riuscire a rispettare il cronoprogramma. Acque Veronesi ha accettato la sfida di supportare la struttura commissariale mettendo in campo esperienza e competenza, elaborando i progetti in tempo davvero rapidi. La Regione è costantemente impegnata per dotare il territorio delle opere necessarie e adeguate a rispondere in modo duraturo agli agenti esterni, a cominciare dalle calamità naturali purtroppo sempre più frequenti.
Subito dopo Vaia abbiamo aperto più di 1500 cantieri in tutto il Veneto, in alcuni casi sono sufficienti lavori di manutenzione, per altri l’unica soluzione è il rifacimento completo del tratto di alcuni tratti di strada e relativi sottoservizi. Non arriviamo ovunque nello stesso momento, ma ci siamo dati una modalità operativa che ci consente una programmazione puntuale ed efficace. Sui temi ambientali è fondamentale agire di previsione e prevenzione, in ciò la Protezione Civile del Veneto non ha eguali in nessun’altra regione italiana. Con Acque veronesi c’è stata da subito un’ottima e proficua collaborazione”
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E’ motivo di grande soddisfazione e orgoglio aver contribuito a portare cinque milioni di euro al territorio veronese. Tutto questo è stato possibile grazie alle capacità tecnico organizzative dell’azienda – ha detto il presidente di Acque Veronesi Mantovanelli -. Lavorare sulle acque piovane significa agire fuori dal nostro perimetro d’azione, ma come azienda pubblica siamo parte di una filiera istituzionale che deve operare insieme e per questo ci siamo messi a disposizione della Regione venendo in aiuto ai comuni, a conferma di una collaborazione molto importante e che permette di dare risposte concrete in tempi molto rapidi. Da evidenziare come la fase progettuale si sia conclusa lo scorso anno e siamo già qui a presentare la messa a terra di alcuni cantieri”.

I cantieri avviati in questi giorni sono solo l’inizio – ha aggiunto l’assessore Padovani -. Insieme ad Acque Veronesi abbiamo infatti messo a punto un piano dettagliato che fotografa lo stato di salute della strutture idriche di tutto il territorio comunale. Abbiamo individuato i primi 113 siti in cui andremo a intervenire in modo puntuale per una risoluzione definitiva dei problemi“.

 
 

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