I dieci giorni che sconvolsero un secolo: la Rivoluzione d’ottobre al cinema

 
 

A Verona la più imponente rassegna cinematografica dedicata alla Rivoluzione d’ottobre: in occasione del centenario, 1917, dei dieci giorni che sconvolsero il mondo – come li battezzò subito lo scrittore americano John Reed, testimone diretto degli eventi drammatici di quei giorni e per questo unico statunitense sepolto al Cremlino – una selezione di trenta film mostra come in un secolo è cambiato il modo di raccontare quel turbolento periodo, le cui conseguenze hanno influenzato la vita di intere popolazioni successivamente, fino ai giorni nostri.


La rassegna cinematografica “La Rivoluzione d’Ottobre nel cinema. I dieci giorni che sconvolsero un secolo“, promossa congiuntamente dal Verona Film Festival del Comune di Verona e dall’Associazione Conoscere Eurasia / Ассоциация “Познаем Евразию”, nella sala convegni del palazzo della Gran Guardia propone la più ampia e completa vetrina, presentata in Italia per l’occasione, di documentari d’epoca, cortometraggi, videosperimentazioni, sceneggiati televisivi e lungometraggi di finzione sul tema.
In dieci giorni scaglionati nell’arco di un mese, dal 28 ottobre al 21 novembre, con proiezioni pomeridiane e serali, il pubblico potrà confrontarsi con emozioni, speranze, rabbie, illusioni, disillusioni e delusioni messe in moto dal sogno utopistico di cambiare il mondo esistente per crearne uno nuovo, per i più creduto più giusto, anche a costo di pagare un prezzo altissimo, ivi comprese disumane atrocità. 

Momento particolarmente significativo sarà l’arrivo a Verona, sabato 4 novembre, di uno dei più grandi registi russi di ogni tempo, Andrej Končalovskij, per presentare il suo Siberiade, con cui, nel 1978, raccontò in quattro parti le vicende lungo oltre mezzo secolo di uno sperduto villaggio siberiano, emblema di tutta la Russia.
Questo avvenimento epocale – sottolinea Antonio Fallico, presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia – accese le speranze di 160 milioni di proletari, sottoproletari e poveri di Tutte le Russie, che si estendevano per un sesto della superficie abitata del globo. E alimentò gli ideali di uguaglianza e libertà, le utopie e le illusioni dei popoli della maggior parte del pianeta. La nostra iniziativa di mostrare una parte significativa della grande produzione cinematografica, sovietica, russa e internazionale, dedicata alla Rivoluzione d’ottobre, è sicuramente una grande sfida, che nasce dalla volontà di recuperare la memoria storica di quanto accaduto in Russia dopo il 1917“.

La presa del Palazzo d’Inverno nel film Ottobre di Sergej Ėjzenštejn (1928)

Altro appuntamento di spicco sarà il simposio italo-russo, dal titolo “Rivoluzione. Terrore. Libertà“, che si terrà venerdì 3 novembre nella sala Montanari della Società Letteraria, con la partecipazione di eminenti storici italiani e russi, tra cui Luciano Canfora, Sergio Romano, Vadim Polonskiy e Vladimir Buldakov.
La selezione di film, opera dei curatori Giancarlo Beltrame e Paolo Romano, percorre un doppio tragitto: uno interno alla Russia, prima come URSS e poi come Federazione Russa, che va dal 1918 al 2015, e l’altro tutto esterno, in vari Paesi del mondo, dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Polonia al Regno Unito, dall’Ungheria alla Finlandia, dalla Francia all’Italia.
Nel primo percorso – spiega Beltrame – è possibile cogliere la trasformazione del modo di approcciarsi alla lettura dei fatti rivoluzionari nel corso del tempo. Si va così dalla foga propagandistica dei primi documentari di Dziga Vertov alle sperimentazioni dell’Avanguardia Russa degli anni Venti, in perenne ricerca di un nuovo linguaggio per esprimere un mondo nuovo; dalla rigida ideologia del realismo sovietico, imposto autoritariamente dalla metà degli anni Trenta per chiudere ogni forma di sperimentazione, al silenzio del culmine dello stalinismo, in cui solo il ruolo svolto da Stalin poteva eventualmente essere messo in scena; dalle timide aperture dell’era krusheviana, dopo la morte di Stalin, al ritorno delle censure nel periodo brezneviano. Si giunge, infine, all’oggi, con le riletture critiche susseguenti alla fine dell’Unione Sovietica”. 

“Nel secondo percorso, che temporalmente va dalla fine degli anni Venti al primo decennio del Duemila – aggiunge Romano – si può cogliere invece maggiormente il meccanismo ambivalente di fascinazione/repulsione del mondo occidentale verso la Rivoluzione e soprattutto come ogni autore porti all’interno del suo film il proprio retroterra culturale e la visione del tempo in cui è stata girata l’opera“. 


Accanto a grandi classici che hanno fatto la storia del cinema, non mancheranno rarità e curiosità, come il primo cinegiornale di Dizga Vertov del maggio 1918, la Kino-Nedelja – Cine-Settimana n. 1, che documenta i primi mesi della Rivoluzione, e il diafilm Nel 2017 del 1960, in cui agli scolari dell’Urss veniva raccontato come sarebbe stato il mondo ai giorni nostri, con molte ingenuità e qualche previsione azzeccata. E ancora le videosperimentazioni di Zbigniew Rybczyński, che con Steps (1987) immagina un gruppo di turisti in gita da realtà virtuale sulla famosa scalinata di Odessa della Corazzata Potëmkin, e di Artavazd Pelešjan, che nel 1967 riassume nei 9′ dell’Inizio, con un montaggio frenetico, la Rivoluzione e le sue conseguenze globali nei 50 anni intercorsi dal suo scoppio.
La poliedricità degli sguardi proposti, testimonianza di punti di vista assai diversi, talvolta contrapposti, e anche della loro evoluzione nel tempo – mette in evidenza Francesca Briani, assessore alla Cultura del Comune di Verona – è la garanzia che il lavoro dei curatori di questa imponente rassegna, unica in Italia, ha affrontato questo controverso tema senza tesi precostituite, ma con l’unico scopo di offrire agli spettatori la più ampia documentazione cinematografica possibile“.

“Il Bolscevico” di Boris Kustodiev (1920), galleria Tret’jakov.

I film sono presentati in versione originale con sottotitoli in italiano.
Le proiezioni sono riservate ai maggiori di 14 anni.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

La rassegna è realizzata con la collaborazione di:
Amia Verona Spa e AGSM Verona

Il programma completo è disponibile a questo link:
http://portale.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=56900

Info:
Tel. 0458005348 www.veronafilmfestival.comune.verona.it
Tel. 0458020904 www.conoscereeurasia.it

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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