Corte dei Conti: parificato il Bilancio 2018 della Regione Veneto. Veronafiere Spa non è “trasparente”

 
 

«Veronafiere S.p.A. pur avendo un proprio sito istituzionale risulta, nello stesso, totalmente mancante la sezione “Amministrazione trasparente”, con le correlate sezioni generali e sottosezioni (organizzazione, personale, attività, bilanci, delibere, procedimenti, bandi, gare, ecc…). Va rilevato che la partecipazione maggioritaria è pubblica (Comune di Verona 39,666%, C.C.I.A.A. di Verona 13,045%, Provincia di Verona 1,408%, Regione del Veneto 0,162%) e si attesta, quindi, al 54,281%.»

I Giudici della Corte dei Conti – sezione Regionale di controllo per il Veneto – hanno depositato il 22 luglio la Decisione n.195/2019 di parifica sul Rendiconto generale della Regione del Veneto per l’esercizio finanziario 2018.

Quanto alla gestione di competenza, in base ai dati pervenuti dall’Amministrazione regionale, le risultanze del conto del bilancio, hanno evidenziato che:

1) nel bilancio di previsione 2018, la Regione del Veneto aveva iscritto previsioni finali
di entrata e di spesa (comprese variazioni intervenute nel corso di esercizio e
l’assestamento di bilancio) per euro 18.363.551.720,61, con un saldo finale degli
equilibri pari a zero, che evidenziava la previsione di pieno recupero del disavanzo
tecnico derivante dal riaccertamento straordinario dei residui;
2) nel rendiconto 2018, risultano accertate complessivamente entrate di competenza per euro 13.806.926.385,58 ed impegnate spese di competenza per euro 13.416.059.775,37, con un saldo positivo tra accertamenti e impegni pari a euro 390.866.610,21;
3) il quadro degli equilibri di bilancio a rendiconto 2018, inclusivo del Fondo Pluriennale
Vincolato e del disavanzo pregresso, evidenzia un saldo negativo per euro
490.302.690,21;
4) il fondo cassa è aumentato di euro 283.857.478,24, passando da euro 894.516.194,16
al 1° gennaio 2018 ad euro 1.178.373.672,40 al 31 dicembre 2018;
5) i residui attivi al 31 dicembre 2018 sono pari ad euro 5.489.885.012,76;
6) i residui passivi al 31 dicembre 2018 sono pari ad euro 5.542.102.769,09;
7) il fondo pluriennale vincolato iscritto tra le entrate 2018 risulta pari ad euro
496.729.355,13, mentre il fondo pluriennale vincolato di spesa, da riportare in entrata nel bilancio di previsione 2019, è pari ad euro 517.506.378,49;
8) il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2018 è positivo per euro
608.649.537,58; tuttavia l’obbligo di costituire quote accantonate e quote vincolate per un importo superiore al risultato medesimo determina la necessità di dare copertura nel bilancio di previsione 2019 ad un disavanzo di euro 2.210.417.094,69;
9) lo Stato patrimoniale, al 31 dicembre 2018, ha esposto le seguenti risultanze:
 totale dell’attivo: euro 10.669.599.860,42;
 totale del passivo: euro 10.669.599.860,42; conti d’ordine: euro 1.103.106.562,45;
 totale del patrimonio netto: euro 2.255.528.559,52, di cui fondo di dotazione euro
421.367.477,21, risultato di esercizio euro 245.442.254,71, riserve indisponibili per
beni demaniali e patrimoniali indisponibili e per i beni culturali 1.089.496.076,26,
riserve da risultato economico di esercizi precedenti euro 480.373.759,77, e altre
riserve indisponibili euro 18.848.991,57;
10) il Conto Economico, al 31 dicembre 2018, ha esposto le seguenti risultanze:
risultato di esercizio euro 245.442.254,71, così determinato: componenti positivi della gestione euro 11.782.374.541,43 e componenti negativi della gestione euro
11.492.833.657,70 (differenza: 289.540.883,73), proventi ed oneri finanziari euro –
56.769.080,31, rettifiche di valore di attività finanziarie euro -68.659.535,93, proventi ed oneri straordinari euro 90.227.562,62 ed imposte euro 8.897.575,40;
11) nel 2018, in base ai dati pervenuti dall’Amministrazione, la Regione ha rispettato i
vincoli di finanza pubblica e conseguito il rispetto degli obiettivi di saldo ai sensi
dell’art. 1, comma 463 e ss. della Legge n. 232/2016;
12) emerge un indebitamento pari ad euro 2.639.649.202, di cui euro 1.187.056.079 per mutui e obbligazioni, euro 1.412.457.347 per anticipazioni di liquidità, e un importo pari ad euro 40.135.777 quali oneri derivanti dalla locazione finanziaria del compendio immobiliare denominato “Ex palazzo compartimentale FF.SS.

Alla documento di Parifica sul rendiconto generale della regione del Veneto per l’esercizio finanziario 2018 è unita la Relazione di accompagnamento, anch’essa approvata con Deliberazione n. 195/2019/pari. Oltre 700 pagine di una articolata attività istruttoria, che ha riguardato le verifiche e la valutazione dei seguenti argomenti:

  • analisi complessiva della gestione finanziaria ed equilibri di bilancio
  • indebitamento e strumenti finanziari derivati
  • spesa del personale
  • conto del tesoriere
  • stato patrimoniale e conto economico
  • analisi dei conti del settore sanità
  • conto consolidato e le società partecipate regionali

Con riferimento all’applicazione della disciplina sulla trasparenza da parte delle società partecipate di cui all’art. 2-bis del D.Lgs. n. 33/2013 e successivo D.Lgs. n. 97/2016 recante la “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza” la Corte ha proceduto alla verifica dei siti web istituzionali delle società “direttamente” partecipate dalla Regione del Veneto ed è emerso che:

«Veronafiere S.p.A. pur avendo un proprio sito istituzionale risulta, nello stesso, totalmente mancante la sezione “Amministrazione trasparente”, con le correlate sezioni generali e sottosezioni (organizzazione, personale, attività, bilanci, delibere, procedimenti, bandi, gare, ecc…). Va rilevato che la partecipazione maggioritaria è pubblica (Comune di Verona 39,666%, C.C.I.A.A. di Verona 13,045%, Provincia di Verona 1,408%, Regione del Veneto 0,162%) e si attesta, quindi, al 54,281%.»

Veronafiere S.p.A. precisa, nel proprio sito, di essere “il primo organizzatore diretto di
manifestazioni in Italia, secondo per fatturato e ai vertici in Europa” e, di seguito, si riportano alcuni dati indicati dalla stessa società, per il 2018, che ne evidenziano la dimensione:
 72 fiere ed eventi realizzati in Italia ed all’estero;
 1.310.774 visitatori;
 92,8 mln euro di fatturato;
 738.137 mq. di superficie espositiva;
 135 dipendenti.

Pertanto, «dalla verifica effettuata per la società Veronafiere S.p.A., la Corte dei Conti rileva che non vi è traccia nel sito web istituzionale di una sezione “Amministrazione trasparente” con i conseguenti obblighi di trasparenza, di cui al D.Lgs. n. 33/2013 e successive modifiche ed integrazioni.»

Verona News aveva già segnalato anzitempo la mancanza della sezione “Amministrazione Trasparente” nel sito web della società Veronafiere Spa (qui articolo del 4 aprile 2019) inviando finanche una PEC con richiesta di chiarimenti alla società, rimasta ad oggi  inevasa. Confidiamo che l’Assessore alle Partecipate del Comune di Verona Daniele Polato, letta la relazione dei Giudici, possa e voglia disporre l’inserimento di una sezione “Amministrazione trasparente”, con i conseguenti obblighi di trasparenza, di cui al D.Lgs. n. 33/2013.

Ricordiamo che la partecipazione detenuta dalla Regione Veneto nella società Veronafiere Spa (0,1621%) è in fase di dismissione in quanto “asset non più strategico” (qui nostro articolo del 7 giugno 2019).

Tra le Conclusioni della Relazione si legge infine che:

Con riferimento agli Enti strumentali si è riscontrato che i dati pervenuti risultano ancora incompleti mancando in particolare alcuni bilanci consuntivi al 31 dicembre 2018 (A.T.E.R. Venezia; A.T.E.R. Verona; A.T.E.R. Vicenza; Agenzia Veneta per l’Innovazione nel settore Primario-AVISP; Agenzia Interregionale per il fiume Po-AIPO).
Pertanto, non è stato possibile alla Corte dei Conti effettuare la medesima analisi eseguita per le società direttamente ed indirettamente partecipate. Nel merito, sono stati comunicati i risultati d’esercizio 2018 di 14 Enti strumentali della Regione su un totale di 19 che risultano quasi tutti positivi ad eccezione di 3 Enti (ESU Padova, ESU Verona e l’Istituto Regionale per le Ville Venete).

Pertanto in funzione di una più ampia conoscenza del perimetro della finanza pubblica regionale, la Sezione di Controllo invita la Regione del Veneto, per il futuro a fornire nei tempi utili per le dovute valutazioni da esprimere in sede di parifica, dati definitivi (o almeno di preconsuntivo) degli Enti e Società rientranti nel perimetro del consolidamento.

Con riferimento ai flussi finanziari in entrata ed in uscita del bilancio regionale al 31
dicembre 2018, nei confronti dei soggetti partecipati, dall’analisi dei macro-dati emerge,
come per l’esercizio precedente, una forte divergenza tra i flussi finanziari in uscita e quelli in entrata. Nel dettaglio, gli accertamenti (48.684.622,44 euro) risultano pari al 13,63% degli impegni (357.164.405,28 euro), le riscossioni (24.010.061,61 euro) risultano pari al 7,51% dei pagamenti (319.734.984,60 euro) ed i residui attivi della Regione verso le partecipate pari al 24,46% dei corrispondenti residui passivi.
La Regione ha confermato in sede di audizione del 02/07/2019 tali differenze nei flussi finanziari precisando, altresì, che la nuova Direzione Partecipate regionali sta lavorando anche con il Collegio dei Revisori per avere un quadro sempre più aggiornato e controllato degli stessi flussi finanziari.

Per quanto riguarda i crediti ed i debiti tra la Regione del Veneto e le relative partecipate, in particolare, con riferimento agli Enti strumentali i Giudici manifestano forti perplessità in merito alle discordanze emerse in sede di verifica dei rapporti patrimoniali creditori e debitori al 31/12/2018, dove si sono riscontrate delle differenze per quasi tutti gli enti. Osservano che dette discordanze/criticità erano emerse anche nell’esercizio precedente e non risultano, tuttavia, ancora superate nell’esercizio 2018.
A tal proposito, la Sezione evidenzia anche la mancata asseverazione da parte del Collegio dei Revisori della Regione del Veneto per 2 società dirette (Veneto Sviluppo S.p.A. e Veneto Strade S.p.A.).

In sede di audizione del 02/07/2019 i Dirigenti regionali hanno confermato le discordanze rilevate dalla Sezione precisando, in particolare, che la mancata asseverazione da parte dei Revisori della Regione per le due società (Veneto Sviluppo S.p.A. e Veneto Strade S.p.A.) è dovuta alla mancata approvazione dei bilanci entro i termini indicati dalla normativa vigente, in quanto, le stesse società hanno fatto ricorso all’art. 2364, comma 2 del Codice civile ( “maggior termine di 180 giorni per l’approvazione del bilancio di esercizio nel caso di società tenute alla redazione del bilancio consolidato ovvero quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura ed oggetto della società”). Pertanto, la Regione ha dichiarato che in mancanza di tali bilanci non si è potuto procedere alla asseverazione da parte del Collegio dei Revisori della Regione del Veneto, precisando comunque che i bilanci sono stati trasmessi ed è tuttora in corso la procedura di asseverazione.

Concludendo, visto il permanere delle criticità sopra evidenziate, con particolare
riferimento alla mancata asseverazione da parte del Collegio dei revisori della Regione per le 2 società partecipate “dirette”, sopra menzionate, la Sezione richiama per il futuro ad una puntuale riconciliazione.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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