Rimandato sgombero delle antenne abusive sulla II Torricella. Il Consiglio di Stato accoglie temporaneamente le istanze cautelari

 
 

Rimandato lo sgombero dalle antenne abusivamente installate sulla II Torricella Massimiliana disposto dal Demanio, e confermato dal TAR Veneto (qui ns. articolo), previsto per giovedì 19 novembre. Il Consiglio di Stato accoglie, temporaneamente, le istanze cautelari presentate dagli antennisti in attesa della decisione definitiva prevista per il 3 dicembre.


Il Consiglio di Stato nell’adunanza del 9 novembre ha pronunciato i decreti di accoglimento delle domande di tutela cautelare monocratica sui ricorsi proposti da P-Sphera S.r.l., Rtl 102.500 Hit Radio S.r.l., Associazione Culturale Radiofonica Culturale, Radio Zeta S.r.l., Trasminet S.a.s. di De Rossi Federico e Damiano e C., Associazione per l’Annuncio Cristiano della Pace (Telepace), P-Sphera S.r.l. in qualità di incorporante la Società E-Sphera S.r.l., O-Sphera S.r.l., Elemedia S.p.A., contro l’Agenzia del Demanio Direzione Regionale Veneto non costituito in giudizio; nei confronti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Soprintendenza per le Provincie di Verona Rovigo Vicenza, Comune di Verona non costituiti in giudizio.

Oggetto del ricorso presentato dai predetti ricorrenti riguarda la riforma delle sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (qui i testi delle Sentenze: Trasminet s.a.s. di De Rossi Federico e Damiano & C., RTL 102.500 Hit Radio s.r.l., Radio Zeta s.r.l., Radio Lagouno s.r.l., Radio Gambellara s.r.l. (già Radio Universal Verona s.r.l.), P-Sphera s.r.l., O-Sphera s.r.l., E-Sphera s.r.l., Associazione per L’Annuncio Cristiano della Pace, A.C.R.C.- Associazione Culturale Radiofonica Comunitaria, concernente l’annullamento:

  • dell’ordinanza del 16 marzo 2018 con la quale il Direttore dell’Agenzia del Demanio regionale Veneto ha disposto il rilascio del compendio demaniale denominato “II Torricella Massimiliana” sito in Verona alla via S. Giuliana n.4;
  • del provvedimento del 3 luglio 2018 a mezzo del quale l’Agenzia del Demanio riattivava i termini dell’ordinanza emessa ex art. 823 cc. concedendo 240 giorni di termine per liberare l’area di Torricelle da tutti gli impianti dei ricorrenti ivi presenti.
  • del provvedimento del 23 gennaio 2019 a mezzo del quale l’Agenzia del Demanio, all’esito dell’indetta conferenza dei servizi ex lege 241/90, facendo seguito all’ordinanza di sgombero emessa ai sensi dell’art. 823 c.c., ha convocato i ricorrenti per accertare l’avvenuto rilascio del bene, con avvertimento che “in caso di accertato mancato rilascio del sito libero e sgombero da cose e persone, si darà seguito all’esecuzione dello sgombero in via amministrativa con l’ausilio della Forza Pubblica a spese e carico di Codeste Ditte per ogni attività conseguente e connessa”.

Nel 2017, su interessamento della Procura della Repubblica di Verona, si era instaurato un tavolo di trattative con le emittenti teso a risolvere la questione che, si evidenzia, perdura arrogantemente da quasi 40 anni.

Gli antennisti resistono finché gli strumenti giuridici, certamente non quelli etici, glielo consentiranno, consapevoli però che l’iniziale lentezza della P.A. prenderà velocità e poi  arriverà il redde rationem. In realtà manca davvero poco.

Ma cos’è che ha spaventato gli antennisti? E’ presto detto, nelle more del giudizio d’appello, il 19 ottobre 2020 il Direttore del Veneto dell’Agenzia del Demanio ha comunicato agli istanti che: “Si fa seguito alla precedenti note inerenti la procedura di sgombero e ripristino del compendio demaniale II Torricella Massimiliana. Viste le sentenze immediatamente esecutive del Tribunale Amministrativo per il Veneto sui ricorsi relativi alla procedura in oggetto e favorevoli per l’Amministrazione, le SS.LL. sono convocate in loco per il giorno 19 novembre ore 9,30 per accertare l’avvenuto rilascio e liberazione del sito, con la rimozione delle installazioni e rimessa in pristino dell’immobile mediante demolizione/asportazione delle opere ivi insistenti. Si procederà alla verifica congiuntamente con le Amministrazioni in indirizzo per i necessari accertamenti dello stato di conservazione dell’immobile e dell’avvenuta rimozione di tutti i beni mobili, impianti, apparecchiature e cose.
Si avverte sin da ora che in caso di accertata mancata liberazione del sito da cose e persone, si darà seguito all’esecuzione del rilascio in via amministrativa con l’ausilio della Forza Pubblica a spese a carico di Codeste Ditte per ogni attività conseguente e connessa.”.

Pertanto il giorno 19 novembre 2019 l’Agenzia del Demanio non si limiterà a una semplice verifica del rilascio dell’immobile e della rimozione delle installazioni esistenti e rimessa in pristino, bensì darà anche esecuzione forzosa del rilascio con l’ausilio della Forza Pubblica.

Di conseguenza l’irradiazione dei programmi di video e radiodiffusione degli antennisti per la città e la provincia di Verona e parte di quella di Mantova dagli impianti collocati nella proprietà demaniale, sarebbe stata azzerata, essendo stata convocata, tra gli altri, anche l’azienda somministratrice dell’energia elettrica degli apparati di trasmissione dell’istante (AGSM Verona SpA). Di qui l’evidente interesse degli antennisti istanti alla richiesta di sospensione della esecutività della sentenza impugnata.

Nota a margine, sarà interessante capire come abbia fatto la maggiore azienda a partecipazione pubblica comunale ad aver consentito l’erogazione dell’energia elettrica ai ripetitori e parabole posto che erano tati installati sine titulo, mentre, in caso di allaccio domestico viene richiesto copia del titolo giuridico di possesso immobiliare.

La ricerca di un luogo ove poter rendere possibile la delocalizzazione degli impianti
delle emittenti presenti, in modo da non pregiudicare le proprie attività trasmissive e il bacino di copertura dei propri apparati aveva portato a scegliere è stata affidata al prof. Renato Lo Cigno il quale in una relazione dell’aprile 2020 ha individuato in una postazione di proprietà della società EI-Towers (ndr, traliccio di fronte al “Piper” o “Minigolf”) proprio a ridosso della I Torricella Massimiliana. Tutte le emittenti hanno aderito al trasferimento presso la EI Towers, tranne Radio Gambellara che ha invece preferito il Monte Dondolo a Negrar.

Il luogo scelto unilateralmente dagli antennisti necessita necessariamente di atti autorizzativi amministrativi con tempistiche che non si conciliano con la data del 19 novembre 2020 indicata dall’Agenzia del Demanio. Di conseguenza la richiesta di sospensione dell’esecutorietà della sentenza impugnata in attesa della decisione di merito, anticipando la decisione mediante adozione di misure cautelari provvisorie in sede monocratica in considerazione del fatto che la estrema prossimità del termine indicato dall’Amministrazione (19 novembre 2020) non consente di attendere la trattazione collegiale nel rispetto dei termini di rito.

In conclusione, i giudici del Consiglio di Stato nella camera del 9 novembre hanno emesso decreti di accoglimento delle domande di tutela cautelare monocratica, fissando per la discussione, la camera di consiglio del 3 dicembre 2020. In tale data, e solo in tale data, il Consiglio di Stato si pronuncerà circa la conferma o meno della sospensiva cautelare. E’ stata invece respinta la domanda di abbreviazione dei termini.

     Ricordo che l’area in cui sorgono le Torricelle è  sottoposta alle disposizioni di tutela di cui alla parte seconda (Beni culturali) e alla parte terza (Beni paesaggistici) del D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004, recante il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Codice ben noto al Comitato contro le antenne sulle Torricelle che per primo ha segnalato l’abusivismo dilagante sulla II Torricella Massimiliana, passato sempre sotto traccia dalle varie Amministrazioni comunali che si sono alternate negli anni. Sembra quasi che le Torricelle siano una “zona franca” verso la quale la politica, ed anche i media, hanno guardato con gli occhi chiusi o benevoli. Da quasi 40 anni.

Laddove non c’è equità non esiste giustizia. Cosa potrebbero dire i cittadini che per installare un condizionatore o una parabola nella propria casa, in zona vincolata, devono passare attraverso mille forche caudine?

Senza le denunce e segnalazioni dei vari Comitati sorti (Comitato Verona Sud, Comitato ASMA, Comitato Ambiente Montorio, Comitato Filobus, …,) che tipo di città sarebbe oggi Verona? Fino a che punto è legittimo che Comitati surroghino azioni di competenza pubblica?.

Mai come in questo caso appaiono attuali le parole di Montesquieu: “Giustizia ritardata è giustizia negata.”

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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