Riforma Riscossione tributi, in arrivo il Decreto con le nuove regole per l’Albo dei concessionari

 
 

Dopo due anni è in arrivo la riforma dell’Albo dei soggetti abilitati alla gestione delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni di cui all’articolo 53 del D.Lgs. 446/1997, così come prevista dall’articolo 1, c. 805, della Legge 160/2019


Le attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e di altre entrate di Province e Comuni sono gestite da soggetti privati abilitati, in possesso dei requisiti  previsti per l’iscrizione all’albo appositamente istituito (Art. 53, comma 1 , D.lgs, 15 dicembre 1997, n. 446).

E’ in via di pubblicazione il Decreto ministeriale che dopo due anni finalmente mette ordine nella riscossione locale. Il decreto entrerà in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Il nuovo Albo sostituisce il precedente, anche se rimangono in vigore le precedenti iscrizioni. I soggetti iscritti dovranno presentare una dichiarazione con cui attestano la sussistenza dei requisiti previsti nel nuovo decreto. Si tratta di una tappa importante perché sarà operativa la Sezione separata dell’Albo dei concessionari, dove dovranno iscriversi i soggetti che svolgono esclusivamente attività di supporto propedeutiche all’accertamento ed alla riscossione delle entrate degli enti locali e delle società da questi partecipate.

L’Albo è composta da due sezioni, la prima relativa ai soggetti che effettuano la gestione delle attività di liquidazione, di accertamento e di riscossione dei tributi comunali, mentre la seconda è destinata ai soggetti che effettuano esclusivamente le funzioni e le attività di supporto propedeutiche all’accertamento e riscossione delle entrate degli enti locali, fermo restando, che i soggetti iscritti nella prima sezione possono anche effettuare le attività di supporto.

L’Albo è soggetto ad una revisione annuale circa il mantenimento dei requisiti necessari all’iscrizione ed è prevista la redazione di una relazione sulla gestione dell’attività svolta, che deve essere inviata anche agli enti affidanti, redatta sulla base di uno schema che dovrà essere approvato dal Direttore Generale delle finanze entro sei mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del regolamento.

Segnalo infine che, in attesa dell’emanazione del Decreto ministeriale, il MEF aveva comunque ritenuto necessario, per ottenere l’affidamento dei servizi di supporto, l’iscrizione provvisoria nell’albo. Tale requisito, per quanto non espressamente previsto dalla normativa, è stato confermato dall’ANAc con la la Delibera n.149 del 30 marzo 2022.

Per ANAC l’iscrizione all’Albo dei gestori per l’accertamento e la riscossione delle entrate degli enti locali, anche se provvisoria, è un requisito indispensabile per l’affidamento dei servizi di accertamento e recupero tributario, ed è obbligatoria per i soggetti che svolgono esclusivamente le funzioni e le attività di supporto propedeutiche all’accertamento e alla riscossione delle entrate degli enti locali e delle società partecipate.

Uno dei problemi aperti e non risolti è il mancato coordinamento normativo in materia di misure di capitale che non tiene conto della disciplina recentemente approvata dal parlamento che sposta al 31 dicembre 2024 il termine entro cui adeguare il capitale sociale alle misure e alle modalità previste dalla legge, così come previsto dal D.L. 228/2021. Adeguamento che riguarda certamente la veronese Solori Società Locale di Riscossione S.p.A. (iscrizione n. 190).

Infatti quest’ultima dovrà essere dotata dai soci di un capitale sociale di 5 milioni di Euro e in tal senso l’amministratrice Manuela Marchi aveva già a suo tempo comunicato al Comune alcune ipotesi di finanziamento: 1) conferimento di immobili da parte del Comune, 2) polizza fideiussoria; 3) conferimento di denaro e contemporanea restituzione ai soci come anticipo sui tributi riscossi; 4) acquisto di Solori da parte di altra società “in house” dotata di capitale sociale adeguato (qui mio articolo).
Nonostante il passo in avanti mancano, infine, i decreti previsti dall’articolo 1, comma 806, della Legge 160/2019, estremamente importanti in quanto rappresentano le linee guida relativamente ai controlli che gli enti locali devono porre in essere al fine di verificare il rispetto degli adempimenti da parte degli affidatari oltre che agli obblighi di trasparenza e definizione dei criteri di affidamento del servizio.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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