Noi che amiamo “Tomba” e i nostri anziani

 
 

#periferieinmovimento

La zona di Tomba extra che va dalla chiesa alle Poste fino alle scuole di via Ippogrifo, rappresenta in buona parte, il centro storico del quartiere, formato da umili case a schiera, poggiate le une sulle altre, alcune fatiscenti, abitate da famiglie un tempo numerose e oggi popolate da soli anziani.

Il raggio d’azione di questo micro mondo, va dalla chiesa al negozio di alimentari, alla frutta e verdura, alla macelleria, alla polleria, all’artigiano di biciclette, al calzolaio, al giornalaio, alla pasticceria o ai bar, al medico di base, alla farmacia e quando serviva, alla guardia medica, tutti servizi raggiungibili a piedi in cento metri.

Oggi però, la guardia medica, un tempo in via Lussino, non c’è più. Con lei sono spariti anche i tre medici di base che per raggiunti limiti di età hanno lasciato spazio a giovani colleghi che però si sono spostati in strutture distanti adiacenti a farmacie private. Un disagio di notevole entità per gli spostamenti degli anziani che ora sono costretti a farsi accompagnare.

Il tutto senza che nessun amministratore considerasse le immutate esigenze sociali di chi ha difficoltà motorie. Peraltro, a ben guardare, a voler trovare una soluzione ci si impiegherebbe poco: a fianco della farmacia comunale, da molto tempo c’è un locale libero, affittabile da Agec, da cui si potrebbero ricavare almeno due ambulatori medici..

Tuttavia, l’impressione è che il buon funzionamento del servizio farmaceutico comunale, degli ambulatori medici ma soprattutto la sorte dei nostri genitori non sia così centrale nell’operato delle istituzioni cittadine.

Giancarlo Frigo

 
 

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