Le aziende incontrano le università per inserire la generazione Z nel lavoro

 
 

Giovani talenti con interessi e valori completamente diversi rispetto i loro predecessori: se nel 2023 tutte le categorizzazioni appartenenti alla Generazione Z sono entrate nel mondo del lavoro, sarà breve l’orizzonte temporale nel quale ne cambieranno regole e attitudini. Nuovi professionisti per cui famiglia, salute e benessere psicologico rappresentano valori ben più importanti rispetto la stabilità lavorativa e il guadagno, fra i più giovani (18-22 anni) la possibilità di viaggiare è al primo posto nella top 5 degli obiettivi professionali rispetto il trovare un lavoro stabile o fare carriera. Stesse preferenze per gli “old GenZ”, che hanno oggi tra i 23 e i 27 anni.

La Borsa del Placement compie diciotto anni: si è tenuta a Verona, il 26 e 27 marzo l’edizione 2024 dell’evento, unico in Italia, che mette in contatto le università con le aziende, creando il punto di incontro fra chi tutti i giorni ha i giovani come primo riferimento, per orientarli a fare la scelta giusta e con l’obiettivo di assumere le risorse migliori.

La Sessione Plenaria è stata aperta da Tommaso AielloPresidente della Fondazione Emblema che ha raccontato questi primi 18 anni del Forum  per poi soffermarsi su come “anche quest’anno il Forum della Borsa del Placement rappresenti il momento in cui si incontrano quanti, nelle università e nelle imprese, sono impegnati a costruire una vera e propria community animata dal comune obiettivo di favorire la transizione dei giovani laureati dallo studio al lavoro. Abbiamo deciso di approfondire quali sono le peculiarità degli appartenenti alla Generazione Z: Job hoppers, ovvero “saltatori” di professione nel cambiare ruolo e mansione, rivoluzionari nei linguaggi, nei tempi, nei modi e nella cultura stessa del lavoro – con il preciso obiettivo di scardinare rispetto al pregresso e capaci di generare un impatto a livello sociale e di sistema”

Michele BertuccoAssessore al Lavoro del Comune di Verona ha dichiarato: “Sono già 1500 i ragazzi e le ragazze della generazione Z che si sono rivolti all’Ufficio politiche del lavoro per avere delle risposte. Risposte non facili, perché è un lavoro sempre più precario in una situazione sempre più difficile dal punto di vista economico”.

Le due giornate dell’evento, che per questa edizione ha visto la partnership con STMicroelectronics, hanno visto appunto la Sessione Plenaria, seguita da una giornata di incontri “one to one”. 

Sono state oltre 50 le aziende nazionali e internazionali che hanno incontrato più di 30 università per 700 e più appuntamenti che si sono svolti al Palazzo della Gran Guardia di Verona. La tavola rotonda che ha aperto i lavori è stata dedicata a un approfondimento sul rapporto che i giovani appartenenti alla “GenZ” hanno con il lavoro. 9 milioni di ragazzi in Italia, nati tra il 1997 e il 2012, sui quali ultimamente molto si è detto: in primis perché in netto contrasto rispetto l’approccio al lavoro delle generazioni precedenti e poi per caratteristiche trasversali quali curiosità, apertura mentale e indipendenza.

Invertire le abitudini, muoversi controcorrente rispetto al passato, per ragazzi parte di una generazione tanto ambiziosa quanto in cerca di riconoscimento e valorizzazione: solo il29% si dice soddisfatto delle opportunità di sviluppo di carriera nella propria organizzazione, mentre il 46% non si sente sufficientemente apprezzato sul posto di lavoro.

Per questa 18esima edizione il Forum della Borsa del Placement si conferma l’occasione in cui annualmente si accorcia la distanza fra le Università e le imprese, agevolando la transizione verso il mercato del lavoro e realizzando un importante strumento per l’occupabilità.

 
 

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