La solitudine dell’onestà (e il silenzio dei media). Storia del B&b di Negrar e Gigìno, il “No mask” impunìto.

 
 

…anche se, fatecelo dire con grande schiettezza, il titolo-ombra di quest’articolo sarebbe dovuto essere: “Cornùti e mazziàti: declino e smarrimento della sig.ra Giustizia nel mondo contemporaneo“.

Niente paura, cari lettori di Verona News; seppur giocata su termini che la fanno assomigliare ad un film sociologico-introspettivo degli anni ’70, la vicenda che andremo di qui appresso a parlare si dimostrerà perfettamente (purtroppo) corrispondente al significato di fondo del sopra citato titolo.
Inoltre, siamo qui da subito per ringraziare il protagonista della tenacia dimostrata nel portare alla luce quanto gli è successo, nonostante alcune “illustri” porte di certo giornalismo scaligero non lo hanno reputato degno neanche di una manciata di grammi d’inchiostro (e, si sa, anche nell’anno del COVID19, l’estate è comunque il periodo più critico per arrivare a coprire di notizie tutte le pagine…).

Partiamo, mettetevi comodi:
Lunedì 17 agosto. Marco Maule e la moglie sono due imprenditori, quella classe lavorativa ed economica del paese e del nostro tessuto economico che troppo poco spesso viene ricordata per la serie di silenziosi sacrifici in termini di esosi tribùti allo Stato. E, nonostante questo, ancora “impréndono“.

L’esterno della struttura gestita da Mauro e da sua moglie, a Negrar (B&b Agorà, foto ricavata dal loro sito ufficiale)

Insieme amministrano il B&B Agorà di Negrar di Valpolicella.
Come detto prima, è un lunedì.
La settimana, però, inizia con il piede sbagliato e quest’ultima non è affatto una figura retorica, ma una figura in carne ed ossa. Per doveroso rispetto verso la privacy, chiameremo questo secondo protagonista GIGINO.
GIGINO è un padre di due bimbe, francese. Ha, come tutto il resto del mondo, una passione e ammirazione verso le bellezze del nostro paese ma, come pochissimi in tutto il mondo, condivide un’idea tutta sua di questo 2020.

Avete presente la frase: “Non ce n’è Covìddi”? Ecco, provate ad immaginarla detta con un accento gàllico. Gigino, di mascherine, non ne vuole davvero sentir parlare.

Iniziano subito i disagi; all’arrivo presso la struttura di Mauro, si presenta con naso e bocca scoperti, con grande naturalezza. Gli viene fatto subito presente, con garbo, che deve ottemperare al rispetto delle attuali normative; la mascherina va messa in ambienti chiusi.
Per tutta risposta, Gigino – già alterato – inizia a sbuffare, a soffiare, tentando quasi di portare il virus all’interno della hall d’ingresso della struttura in direzione di Mauro.

Io la mascherina non la metto, non serve a niente, nessuno può dirmi quello che devo fare e sono tutte delle regole assurde che non voglio seguire“. Si rivolge così a Mauro che, allarmato per le esalazioni minacciose e la scomposta insistenza, iniziava a negare a Gigino l’ulteriore avanzamento verso le camere della struttura “per proteggere anzitutto i miei clienti e me stesso. Le regole valgono per tutti e si rispettano“.

Le insistenze sono inutili mentre le regole sono regole. Inflessibile anche dopo una scena in cui gli venivano proposte, provocatoriamente, delle mascherine ancora perfettamente sigillate, Gigino lascia la struttura ma non la Valpolicella.
Nel dubbio di un’asintomaticità da COVID19, c’è un evidenza di brutte maniere e testardaggine.
Missione compiuta, bravo Mauro” immagino stiate per commentare.
Il clamoroso inizia proprio ora.

Mauro ha paura che l’alterco appena capitatogli possa riproporsi in altre strutture simili. Arriva una prima telefonata ai Carabinieri di Caprino [la vicenda è accaduta dopo le ore 16 e i più vicini colleghi di Negrar non sono operativi dopo tale orario].
E’ un problema di tipo amministrativo. Inviare ora sul posto una vettura non servirebbe a nulla, tanto meno trasmetterci i dati sensibili di Gigino”.
Trattenere il soggetto – in evidente stato non collaborativo – presso il B&b in attesa di una volante sarebbe stata l’unica arma a disposizione di Mauro per procedere in senso concreto nei confronti di Gigino in quanto vi sarebbe stata manifesta flagranza di reato.

Così invece non è stato e, oltre al mancato guadagno della prenotazione, la beffa di non poter estendere ad altri colleghi l’allarme per il turista “no mask”.

E c’è ancora un ultimo atto, che andremo a descrivervi dopo avervi mostrato questa:

Il rischio qui è serio: c’è molta più probabilità che risulti più comprensibile l’inglese commerciale impiegato che la sensatezza della lettera stessa.
Mauro ha ricevuto questa mail dall’amministrazione centrale (con sede in Olanda) del noto sito di prenotazioni e recensioni on-line “Booking.com”.
Nella lettera viene informato che, nonostante il disagio da lui subìto, vi è la possibilità – ancora concreta alla data di composizione del presente articolo – di un addebito dei costi per la rilocazione turistica di Gigino, visto in questo frangente come un soggetto che ha subìto il danno di non essere stato accolto nelle bellissime terre della Valpolicella e dall’onestà di Mauro.

Della vicenda si è subito fatto carico il consigliere comunale Marco Andreoli, ora candidato alle prossime elezioni regionali, ché ha dato immediata disponibilità per accompagnare e assistere Mauro nell’eventuale proseguo di questa vicenda.
Sviluppi, ci auguriamo, che possano finalmente togliere la mascherina alla sempitérna e feconda stupidità umana.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here