La Befana torna in Piazza Bra ma non si brucia, si illumina

 
 

Dopo due anni di stop, la Befana torna in piazza Bra ma in versione sostenibile. Al posto del tradizionale falò, che nel 2021 era stato annullato causa Covid mentre l’anno scorso era stato cancellato per ragioni legate all’inquinamento atmosferico, quest’anno per la festa della Befana ci sarà un’installazione luminosa che attraverso fasci di luce proietterà su uno schermo d’acqua un grande fuoco che brucerà simbolicamente l’anno appena trascorso. Viene così rispettata la tradizione simbolica, tutelando tuttavia la qualità dell’aria ed evitando un brusco innalzamento del livello di concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera nei giorni successivi al falò.

L’allestimento artistico sarà collocato davanti a palazzo Barbieri nelle giornate di sabato 6 e domenica 7 gennaio, è qui che dalle 18 alle 24 potrà essere ammirato dai veronesi e dai turisti e visitatori che saranno a Verona per l’Epifania, l’ultima delle feste natalizie.

L’inaugurazione è prevista per sabato alle 18, in caso di pioggia sarà spostata a domenica alla stessa ora.

“Abbiamo lavorato per una soluzione sostenibile – spiega l’assessore Jacopo Buffolo-. Quella del falò per l’evento ‘Brusa la vecia’ è diventata un’usanza sempre più difficile da riproporre, in ragione degli effetti sull’inquinamento atmosferico e alla mutata sensibilità rispetto al consumo e allo spreco di risorse energetiche. Per garantirne lo svolgimento, coma Amministrazione abbiamo scelto quindi di valutare soluzioni alternative al falò ma in grado di riproporre una ritualità condivisa. Si tratta di una novità assoluta per la città,  un’installazione sostenibile con fasci di luce che riprodurranno l’immagine di un fuoco, il tutto proiettato su uno schermo d’acqua”.

La struttura, realizzata dalla ditta di Milano Laser Entertainment S.r.l. con direzione artistica dell’architetto e docente di Architettura al Politecnico di Milano Gianni Ravelli, uno dei più noti ‘artisti di luce’ italiani, consiste nella proiezione dinamica di uno schermo d’acqua di metri 16×8 di un grande fuoco che brucerà simbolicamente ciò che del 2023 si vuole lasciare alle spalle. Il progetto è realizzato in collaborazione con Agsm Aim a conferma dell’impegno del Gruppo a favore della comunità veronese sostenendo un’iniziativa capace di promuovere il percorso verso la decarbonizzazione.

“Il falò del 6 gennaio è una tradizione importante per Verona. E da questa tradizione siamo partiti, per rinnovarla, utilizzando un linguaggio contemporaneo – afferma l’architetto Gianni Ravelli-. Con un punto fermo: il rispetto per l’ambiente e per la persona. Dunque, niente più veri falò, che diffondono nell’aria polveri sottili inquinanti; e niente più roghi che bruciano – seppure simbolicamente – delle persone. Ma una grande parete d’acqua su cui viene proiettato un fuoco purificatore, che brucia l’anno vecchio con ciò che non vorremmo più vedere”.

 
 

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