Il settore turistico italiano tra le commissioni di Booking e la concorrenza dei privati

 
 

Con l’inizio della stagione turistica gli albergatori tornano a chiedere al governo maggiori tutele per difendersi dal mercato abusivo e per regolarizzare l’attività dei portali web dedicati al turismo. In questo contesto si colloca la proposta di legge presentata in parlamento dal senatore Adolfo Urso di Fratelli d’Italia.

Colossi come Booking ed Expedia oggi operano in un regime di oligopolio e arrivano a pretendere fino al 24% di commissioni, le grandi catene alberghiere riescono a contrattare condizioni migliori arrivando al 14% ma le piccole e medie imprese – che in Italia sono il 95% del tessuto produttivo italiano – sono costrette a pagare fino al 24%.

Gli albergatori inoltre pagano una percentuale a Booking o ad altri operatori web in base alla visibilità che viene data alla loro struttura: più la struttura è visibile sul web più si paga di provvigione tra il 20-25%.

Gli albergatori devono affrontare anche la competizione dei privati cittadini che, senza sottostare ad alcuna norma, destinano ad uso turistico case ed appartamenti, creando un’ampia zona grigia nel panorama alberghiero italiano.

L’intervista al Senatore FdI Adolfo Urso e a Giulio Cavara presidente dell’Associazione Albergatori.

 
 
Classe '93, idealista per scelta, decido di laurearmi in Lettere e di seguito in Editoria e giornalismo all’Università di Verona. Adoro leggere e collezionare libri antichi che cerco in modo quasi maniacale nei mercatini di tutta Italia. La curiosità mi trascina sempre alla ricerca di storie da raccontare e al giornalismo affianco la passione per la fotografia convinta che le immagini possano descrivere con immediatezza la nostra realtà. Pratico judo da tanti anni nella speranza di diventare, se non invicibile, almeno più saggia.

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